In questi giorni la città di Quartu si stringe nel dolore per la tragica scomparsa di Asia Loddo, la sedicenne morta a causa di un incidente in scooter a Is Pontis Paris, dopo giorni di coma. Il gesto finale di questa giovane vita è stato quello di donare i suoi organi, una scelta che i genitori hanno voluto fare in segno di amore. Un atto nobile che si inserisce in un contesto più ampio di generosità che ha caratterizzato la Sardegna negli ultimi mesi, con diversi giovanissimi che, purtroppo, hanno perso la vita, ma hanno donato speranza a chi lotta per la propria. La Sardegna è infatti una delle regioni italiane con il numero più alto di donatori di organi.
Tra i casi recenti, c’è la tragedia di Beatrice Loi, la diciassettenne investita a novembre mentre attraversava le strisce pedonali in viale Colombo, all’ingresso del liceo dove studiava. Un altro giovane, Marco Meloni, ventunenne di Decimomannu, è morto recentemente a causa di una crisi d’asma, ma i suoi organi hanno ridato vita a chi ne aveva bisogno. Anche a dicembre, la tragedia di un ragazzo di 27 anni, morto nel carcere di Uta, ha avuto un risvolto di speranza: i suoi organi hanno salvato ben cinque persone. Il cuore è stato donato a una giovane affetta da cardiopatia, il fegato a un uomo con grave cardiomiopatia, il rene destro a una donna con insufficienza renale, e pancreas e rene sinistro a un uomo con diabete. Il giovane aveva espresso la sua volontà di donare organi già in vita. A gennaio, la morte improvvisa di Valentina Fanni, 40 anni, a Oristano, ha portato alla donazione dei suoi organi, con il pieno consenso della famiglia, che ha rispettato il suo desiderio. Infine, lo scorso marzo, la tragedia di Gianfranco Pilo, un autotrasportatore di 42 anni, morto per una tragica fatalità. Anche in questo caso, la famiglia ha scelto di dare un atto di speranza alla comunità, autorizzando la donazione degli organi. Sei giovani vite spezzate, ma sei storie di straordinaria generosità. Questi atti, compiuti in momenti di immenso dolore, hanno permesso a molte persone di continuare a vivere. In alcuni casi è stata la volontà dei giovani stessi, in altri, è stata la famiglia a decidere, nonostante il dolore, di fare un ultimo gesto di amore e speranza.












