“Sardegna, noi medici vi diffidiamo: illegittimo impiego di personale medico e sanitario nei reparti Covid”

L’accusa è pesante: “Illegittimo impiego di personale medico e sanitario privo di competenze specialistiche presso reparti di degenza Covid, violazione della normativa contrattuale e del principio di appropriatezza e sicurezza delle cure sanitarie”. Parte un  atto di diffida del sindacato dei medici Anaao Assomed Sardegna, firmato dal segretario regionale Maria Elisabetta Piu


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

L’accusa è pesante: “Illegittimo impiego di personale medico e sanitario privo di competenze specialistiche presso reparti di degenza Covid, violazione della normativa contrattuale e del principio di appropriatezza e sicurezza delle cure sanitarie”. Parte un  atto di diffida del sindacato dei medici Anaao Assomed Sardegna, firmato dal segretario regionale Maria Elisabetta Piu. Ecco la nota integrale: “Come noto, nell’ambito dei diversi servizi ospedalieri, la continuità assistenziale dei pazienti ricoverati e la gestione delle emergenze/urgenze devono essere garantite attraverso l’impiego di personale medico in possesso di adeguate competenze specialistiche, così come previsto dalla legge e dal contratto, in modo da rispettare il principio di appropriatezza e sicurezza delle cure, nonché di tutelare il diritto alla salute dei cittadini (art. 32, Cost., art. 1, L. n. 24/2017).In particolare, il criterio dell’area e disciplina di appartenenza del dirigente medico e sanitario, così come definiti con l’accesso concorsuale, unitamente al contenuto dell’incarico dirigenziale, delineano il perimetro delle mansioni esigibili dal personale in relazione agli obiettivi assegnati e ai programmi da realizzare (art. 15, D.lgs. n. 502/1992, DPR n. 483/1997, art. 19, Ccnl 19.12.2019).

Per la dirigenza medica il concetto di equivalenza delle mansioni non può che misurarsi avendo riguardo al criterio di equipollenza delle discipline, come normato dal D.M. 30 gennaio 1998, per cui il medico può essere chiamato ad espletare tutte quelle funzioni sanitarie strettamente connesse o equipollenti alla disciplina specialistica oggetto dell’incarico.

Ciò vale sia per l’attività istituzionale che per altri istituti contrattuali, quali, ad esempio, l’esercizio della libera professione intramuraria, i servizi di guardia o di pronta disponibilità e, soprattutto, per la mobilità interna ordinaria o d’urgenza.

Il predetto principio è stato confermato da diverse pronunce della giurisprudenza di merito (Trib. di Catania, 11 maggio 2016, n. 2016; Trib. di Oristano , 18 ottobre 2019, n. 292), le quali
hanno dichiarato illegittimo l’impiego di dirigenti medici in branche specialistiche tra loro non equipollenti.

Ebbene, risulta alla scrivente Associazione, che alcune Direzioni aziendali, per far fronte all’emergenza epidemiologica, avrebbero deciso di assegnare ai reparti che ospitano degenti COVID, personale medico inquadrato in discipline non equipollenti od omogene rispetto alla Medicina interna o a quella di Malattie

Infettive o di Malattie dell’apparato respiratorio, come tale privo delle competenze specialistiche necessarie a gestire una patologia così complessa come l’infezione virale da Covid-19.

Un simile progetto organizzativo, ove concretamente attuato, metterebbe in grave pericolo l’incolumità dei pazienti ricoverati, esponendo altresì i dirigenti coinvolti
ad un ingiustificato aggravio del rischio professionale, con ricadute negative sia sul piano della responsabilità medica che delle garanzie assicurative.

Per tali ragioni, l’ANAAO ASSOMED, nel declinare sin da ora qualsiasi responsabilità per l’attività resa dai propri iscritti in esecuzione di disposizioni di servizio contrarie ai principi sopra richiamati, diffida le Aziende destinatari della presente, ciascuna in persona dei rispettivi Direttori generali pro tempore, dall’impiegare dirigenti medici e sanitari privi delle necessarie competenze specialistiche presso reparti o servizi disciplinarmente non equipollenti o omogenei rispetto al profilo di appartenenza, con avviso che in difetto, intraprenderà le opportune iniziative legali a tutela dei diritti dei propri iscritti, ivi inclusa la denuncia alle competenti Autorità giudiziarie ai fini dell’accertamento di eventuali responsabilità di natura penale”.


In questo articolo: