Nel 2016 il settore artigiano – come l’intera economia sarda che dovrebbe chiudere l’anno con una leggera crescita del Prodotto interno lordo lo 0,3/0,5%) – ha finalmente mostrato i primi timidi segnali di miglioramento. Si tratta certamente di una ripresa stentata e ancora molto fragile, ma il fatto che uno spiraglio di ottimismo finalmente traspaia anche da un settore strategico come quello artigiano rappresenta un elemento sicuramente positivo per l’economia regionale. E’ questa l’indicazione più importante che emerge dalla Settima indagine sulla congiuntura del settore artigiano della Sardegna realizzata dalla Cna Sardegna e presentata a Cagliari. L’indagine ha confermato le aspettative di stabilità emerse nel 2015 e ha registrato un modesto miglioramento del contesto economico durante tutto il 2016 con prospettive di ulteriore crescita per l’anno in corso in cui le imprese isolane (soprattutto quelle più strutturate) si attendono un segno positivo nei tassi di crescita, fatturato e produzione.
La ricerca – effettuata come gli anni scorsi su un campione statistico di 700 imprese rappresentative del tessuto produttivo dell’artigianato sardo attraverso la rilevazione dei principali indicatori economici (ordini, fatturato, occupazione, accesso al credito e costi di produzione) – conferma la fragilità dell’attuale congiuntura economica, che nonostante timidi segnali di miglioramento per alcuni segmenti del mercato e per le imprese più strutturate, è segnata dalle difficoltà delle micro imprese e di alcuni settori strategici, in primis la filiera delle costruzioni.
Nonostante tutto, dopo un ciclo di otto anni di progressiva e ininterrotta crisi economica che ha portato al fallimento di oltre cinquemila aziende in cinque anni e dopo l’ultimo biennio che ha visto la Sardegna ultima tra le regioni italiane per crescita economica, è positivo il fatto che tra gli operatori sia diffuso un sentimento di maggiore fiducia.
Il peso dell’artigianato in Sardegna
Come è noto il sistema dell’artigianato regionale è cresciuto con continuità fino al 2008, quando in Sardegna erano censite ben 43 mila imprese artigiane (contro le circa 36 mila di oggi), il 28,5% del totale (quota non distante da quella delle regioni storiche dei distretti industriali, come Marche, Toscana o Emilia Romagna). In questi anni l’artigianato è stato uno dei motori principali dell’economia della Regione, facendo della Sardegna una delle economie italiane a più forte vocazione artigiana.
Durante la crisi l’artigianato sardo è stato però colpito da un vero e proprio tsunami economico, tanto che ormai alla fine del 2016 si contano (rispetto al 2008) circa 7000 imprese in meno (quasi il 16% dello stock del 2008). Nonostante tutto gli artigiani – 35.974 le imprese censite alla fine del 2016 – rappresentano ancora oggi oltre un quarto del sistema imprenditoriale della Sardegna (25,2%).
In generale il numero di imprese artigiane attive si è ulteriormente ridotto nel 2016 (-1,5%) e guardando al dato settoriale i segnali positivi sono ancora pochi












