In Sardegna è iniziato il primo raccolto italiano di avocado biologico coltivato secondo i principi dell’agricoltura rigenerativa. A inaugurarlo è Persea, realtà che ha scelto l’isola come uno dei suoi principali poli operativi e che oggi si presenta come una delle esperienze più avanzate nel panorama nazionale della sostenibilità agricola.
L’azienda coltiva in Sardegna centinaia di ettari dedicati all’avocado, adottando un modello che punta non solo a ridurre l’impatto ambientale, ma a restituire vitalità ai suoli e favorire biodiversità e fertilità naturale. Il cuore del progetto è un ecosistema integrato in cui coltivazioni, allevamenti e biotecnologie convivono in equilibrio. Negli avocadeti, per esempio, le galline ovaiole razzolano libere seguendo rotazioni studiate per arricchire il terreno di sostanza organica e migliorare l’assorbimento di nutrienti, contribuendo al tempo stesso alla produzione di uova di alta qualità.
In Sardegna si sperimenta anche l’allevamento della mosca soldato, elemento centrale nella chiusura del ciclo produttivo. Le larve diventano alimento proteico per le galline, mentre i residui organici vengono trasformati in fertilizzante naturale e in farine di insetti per pet food e zootecnia. Una filiera circolare che riduce gli sprechi e massimizza il valore delle risorse locali.
Dal 2026 l’isola ospiterà inoltre uno dei primi impianti italiani di piro-gassificazione agricola. Dalla biomassa legnosa nascerà biochar, un carbone vegetale capace di trattenere acqua, migliorare la struttura del suolo e immagazzinare carbonio in modo stabile. Il processo consentirà la creazione di crediti di carbonio da rimozione tecnologica, rafforzando il ruolo della Sardegna come laboratorio di innovazione ambientale.
La visione rigenerativa di Persea è stata valutata con il “Regenerative framework” sviluppato da Regenerative Society Foundation con NATIVA e Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che ha riconosciuto eccellenze nella circolarità e nella valorizzazione del capitale naturale. L’azienda, già certificata ROC e impegnata in progetti di filiera sostenibile, è anche socia fondatrice della Regenerative Society Foundation.
Il progetto sarà raccontato il 28 novembre alla Triennale di Milano, durante il Regeneration 20|30 Forum, dove l’amministratore delegato Paolo Frigati parteciperà al panel “Il cibo e l’agricoltura del futuro”. Un’occasione per condividere il modello sviluppato in Sardegna, frutto dell’incontro tra tecnologia, biodiversità e circolarità.
Frigati sottolinea come nutrire il suolo e valorizzare gli scarti alimentari siano due leve cruciali per un’agricoltura capace di affrontare le sfide globali: rigenerare i terreni, aumentare la qualità nutrizionale dei prodotti e ridurre drasticamente gli sprechi.
La Sardegna diventa così un punto di riferimento per l’agricoltura rigenerativa italiana, mostrando come innovazione ambientale e sviluppo rurale possano procedere insieme, trasformando le coltivazioni locali in un esempio di sostenibilità avanzata.













