Per la Sardegna si tratta di una svolta epocale: la conduzione di tutto il settore della depurazione dei reflui fognari sarà di responsabilità diretta di Abbanoa e non di imprese esterne. È uno dei punti fondamentali del programma dell’attuale Consiglio d’Amministrazione, guidato dal presidente Giuseppe Sardu assieme ai consiglieri Anna Maria Busia e Cristiano Camilleri, che mira a una profonda riorganizzazione dell’Azienda con importanti ricadute sulla gestione del Servizio idrico integrato della Sardegna.
“La conduzione della Depurazione”, spiega il presidente Giuseppe Sardu, “deve stare per legge all’interno del Gestore del Servizio idrico integrato come tutto il ciclo industriale dell’acqua: dalla captazione alle reimmissione in ambiente. Finora la Sardegna per vari motivi è stata un’eccezione che non è più sostenibile. È giusto ed è un nostro dovere, come Azienda dei Comuni e della Regione, occuparci direttamente della depurazione che è fondamentale per la tutela dell’ambiente, della nostra terra e dei nostri mari”.
Ieri sono state pubblicate le selezioni per assumere gran parte il personale necessario a questa rivoluzione: 272 conduttori di impianto, 45 addetti alle manutenzioni, 41 elettrotecnici, 24 assistenti tecnici di impianti e 7 coordinatori distrettuali. A queste selezioni, si aggiungerà a breve quella per circa 40 amministrativi. Per le selezioni sono state previsti requisiti di esperienza negli stessi ruoli per rivolgerci a tutti quei lavoratori che operano da tempo nel settore. Per i 272 conduttori, che generalmente si ritrovano al 2° livello, è previsto esplicitamente il passaggio al 3° livello dopo 6 mesi di inserimento e formazione.
Il settore della Depurazione ha numeri rilevanti: ci sono 354 tra depuratori e impianti di pretrattamento più 1011 impianti di sollevamento fognario. La loro conduzione e la manutenzione, fin dalla nascita di Abbanoa, sono state affidate a imprese esterne. L’appalto in corso è diviso in cinque lotti per aree territoriali e ha un valore complessivo di quasi 255 milioni di euro per gli ultimi cinque anni. La scadenza di questo appalto è fissata per il 2026. Lo scorso febbraio il Consiglio d’Amministrazione aveva, invece, dato mandato agli uffici di avviare un piano per riportare “in casa” la gestione dell’intero settore.











