Si è lamentata contattando la nostra redazione, ma anche la pagine Facebook degli amministratori di Banuei, per l’auto svaligiata e le tre valigie sparite nel nulla, Virginia Pau, 30enne di Sinnai (QUI la notizia). E, forse, ha fatto passare un messaggio, almeno per alcuni, sbagliato: “Avete derubato una coppia sarda. La targa inizia con BG, magari i ladri pensavano di derubare turisti di Bergamo”. Un’analisi che non è andata giù al primo cittadino di Baunei, Stefano Monni. Che, con un’email spedita alla nostra redazione, replica alla vacanziera nostrana e cerca, alla fine, di trovare un punto di incontro per rappacificare tutti gli animi. Ecco, di seguito, le parole del sindaco.
“Ieri pomeriggio la signora Pau ha inviato un messaggio privato nella pagina Facebook curata dagli amministratori di Baunei. Lo stesso messaggio che la signora ha poi inoltrato anche alla Vostra redazione. Mi sono subito attivato per sentirla. Come ho detto alla signora Pau, sono veramente dispiaciuto per questo vile atto e spero che il prima possibile le autorità competenti trovino i colpevoli e che, soprattutto, vengano ritrovate e restituite le valigie contenenti effetti personali. Ciò detto, pur capendo lo sfogo di chi subisce un furto, non trovo corretti – da sardo e da baunese – alcuni concetti espressi. Innanzitutto perché fanno presupporre che il ladro si sia ‘sbagliato’, avendo eseguito il furto su una macchina di sardi targata ‘BG’ senza sapere, a quanto sostiene la signora Pau, che in realtà era di proprietà di alcuni ragazzi sardi. Far passare questo messaggio (“iniziale della targa ‘BG’, sicuramente scambiata per auto proveniente da Bergamo. Ma siamo sardi, non bergamaschi! Avete rubato ai vostri stessi isolani”), da sardo, è per me intollerabile. Come se fosse lecito, o meno grave, ‘alleggerire’ un bergamasco. Su queste situazioni occorre la massima chiarezza: un furto è da condannare sempre; senza distinzioni derivanti dalla provenienza della vittima. Non trovo altrettanto corretto che questo concetto, così come espresso, faccia presupporre che l’atto delinquenziale sia stato posto in essere – in un luogo frequentato da migliaia di turisti – da persone del posto. Mi auguro che, cessato il comprensibile stato d’animo di rabbia, la signora Pau, nonostante abbia scritto che non metterà più piede a Baunei, torni nel mio paese e accetti l’invito a bere un caffè. Oltre a manifestarle direttamente la mia solidarietà, le spiegherei perché non trovo corretto addebitare a un luogo e ai suoi abitanti la responsabilità per questi gravi fatti, inediti a Baunei e sconosciuti ai baunesi, non soltanto per le modalità utilizzate che mi ha descritto, che sono da ladro professionale e professionista. In una “località turistica di questo rango”, parafrasando la signora Pau, anche la questione sicurezza rappresenta una priorità, che è all’attenzione della polizia Locale, della compagnia barracellare, della stazione dei Carabinieri di Baunei, guidata dal luogotenente Garassino e della stazione dei carabinieri di Santa Maria Navarrese, guidata dal luogotenente Sanfilippo. Colgo l’occasione per ringraziare il capitano De Lisa della compagnia di Lanusei e il colonnello Labagnara, comandante provinciale, per avere reso possibile la presenza di unità aggiuntive per il periodo estivo nelle nostre stazioni, segno evidente che vi è una spiccata e fattiva sensibilità, a tutti i livelli, per le esigenze di sicurezza, soprattutto personale, dei residenti e dei villeggianti.













