Sant’Efisio, il più venerato in Sardegna, non è sardo. Lo ricorda il sindaco Massimo Zedda, in occasione della presentazione dei tanti eventi – quello clou il primo maggio prossimo – legati alle celebrazioni per il martire guerriero. “È stato un immigrato, nato a Antiochia, vicinissimo a quella Siria che soffre e vive la guerra, la fame, la miseria, la disperazione e i lutti legati a fenomeni tragici come i bombardamenti che devastano interi popoli”.
Il sindaco è netto: “Non faremmo un onore al santo e alla fede religiosa se non ricordassimo che bisogna pensare non solo ai nostri problemi, ma anche a quelli che vivono altre parti del mondo. Se non sono felici gli altri non lo siamo nemmeno noi”.











