Camper sì, camper no. A Santa Margherita di Pula, la polemica impazza e i social diventano terreno di scontro. A scatenare il dibattito è la presenza, sempre più costante, di camper parcheggiati a ridosso della spiaggia, giorno e notte. Per alcuni si tratta di una vera e propria invasione, per altri di un diritto sancito dalla legge. Ma nel mezzo ci sono rabbia, accuse incrociate e regole spesso ignorate. “A Santa Margherita i camper restano parcheggiati mesi, con gente che entra ed esce come se fosse casa propria, vanno a fare la spesa con lo scooter o la bici. Quindi non è parcheggio, è campeggio”, accusa un residente. Gli fa eco un altro cittadino esasperato: “La notte svuotano anche i liquami e tirano fuori i tendalini. Questa è vacanza gratuita negli spazi pubblici”. Dal fronte opposto si alzano però le voci dei camperisti. “Paghiamo bollo e assicurazione come tutti, abbiamo il diritto di parcheggiare dove è consentito”, sostiene uno. E un altro chiarisce: “La legge parla chiaro. Finché il camper è in assetto di marcia, chiuso e senza attività di campeggio, può sostare nei parcheggi pubblici esattamente come un’auto”. C’è anche chi, pur essendo camperista, invoca più controlli: “La normativa stabilisce un massimo di 120 ore nello stesso punto. Va fatta rispettare. Altrimenti si passa dalla sosta al campeggio abusivo”. A far discutere è soprattutto lo spiazzo fronte campeggio Cala d’Ostia: “I camper lì restano giorni, notti intere. Eppure il campeggio con 156 piazzole è proprio accanto”, osserva un altro utente. Qualcuno invoca il buon senso: “Vadano nelle aree attrezzate, non nei parcheggi dei residenti”. Il riferimento normativo è l’articolo 185 del Codice della Strada: i camper possono sostare negli stessi spazi consentiti alle auto, a patto che non scarichino liquidi, non usino cavalletti e non svolgano attività di campeggio. Eppure la situazione a Santa Margherita sembra spesso sfuggire a questi limiti. “La verità? Tutti tollerano, anche vigili e forestale”, denuncia un residente. E così, tra diritto alla sosta e abuso degli spazi, il confine resta sottile. E la polemica, sempre più accesa.












