Sono iniziati i lavori per la realizzazione del mega parco eolico che coinvolgerà anche i territori di Villanovaforru, Sardara e Lunamatrona. Le proteste non si placano, anzi: nonostante il caldo torrido di questi giorni, decine di cittadini hanno atteso gli operai della Asja Serra Srl, Società con pochi mesi di vita e capitale sociale di appena 10 mila euro, che, appena hanno notato che la manifestazione di dissenso si era spostata dall’agro alle vie cittadine, hanno incominciato immediatamente i lavori.
Due giorni fa la ditta incaricata, in tarda mattinata, ha eseguito l’installazione di una torre anemometrica di circa 90 metri in località Prediara in agro di Sanluri. La società è intenzionata a installare un parco eolico nei territori di Lunamatrona, Sanluri, Sardara e Villanovaforru, approfittando delle maglie larghissime della normativa in materia, determinate da inadempienze di governo italiano e regionale.
I numerosi volontari del Comitato spontaneo “Su Entu Nostu” li attendevano dalle prime ore del mattino ma in un primo momento non ci sono stati segnali che indicassero l’inizio di lavori. Solo quando i manifestanti hanno portato la protesta nelle vie cittadine, i mezzi e le maestranze hanno iniziato i lavori in fretta e furia, quasi fosse un atto furtivo. Il comitato è tornato sul luogo esprimendo le proprie rimostranze ed ha inviato subito le segnalazioni al corpo forestale ed alla soprintendenza visto che l’installazione interessa un’area con vaste evidenze archeologiche.
“Si auspicano segnali forti da parte dell’amministrazione comunale che si è detta contraria alle installazioni di impianti puramente speculativi che, se si realizzassero, causerebbero un generale impoverimento del territorio circostante” spiega il comitato che “anche a causa di atteggiamenti tutt’altro che attenti all’ambiente da parte governativa, continua a raccogliere adesioni e sostegno di una popolazione sempre più persuasa che l’attuale corsa all’oro degli speculatori nelle praterie della Sardegna non possa assolutamente determinare un futuro rinnovabile”.
“Ecco il primo frutto del “benessere” importato dal continente. L’omino che si arrampica dà un’idea dell’altezza della torre anemometrica. E a causa dei tiranti il campo sottostante non è più coltivabile” spiega il sindaco Maurizio Onnis, Villanovaforru, in prima fila con i cittadini a sostegno di questa battaglia contro l’installazione delle maxi torri.
“Il punto non è la trafila burocratica. Affitto o acquisto del terreno, richiesta delle autorizzazioni, attesa del provvedimento ministeriale per il parco eolico in progetto, espropri, indennizzi bensì è la politica. Si trova sempre qualcuno disposto a cedere il suolo se la politica non fa filtro, impedendo l’assalto sregolato alla Sardegna di chi ha soldi e decide che l’isola è un bottino facile.
Il punto è che tutta questa roba può essere perfettamente legale e, allo stesso tempo, una pietra tombale sul destino dei sardi. Così, in mancanza di politica, dobbiamo difenderci da soli”. Una strada non semplice, comunque, quella degli interessati alla realizzazione del parco eolico che “prima di trovare l’anello debole della catena, hanno bussato a molte porte e tanti hanno risposto di no, che la terra per il traliccio non la davano. Ripartiamo dalla dignità di questi rifiuti” ha espresso Onnis.











