Sanità Sarda nel caos: la Segretaria Generale Regionale Uil Maria Francesca Ticca chiede un cambio di rotta:
“L’ennesima pseudo riforma della sanità sarda, invece di affrontare le vere criticità del settore, sembra avere come unico obiettivo il commissariamento delle ASL, senza una visione concreta dimiglioramento del sistema. Una scelta che rischia di gettare la sanità regionale nel caos e di paralizzare i servizi essenziali, aggravando ulteriormente le condizioni già critiche in cui operano i professionisti del settore”. Così Maria Francesca Ticca, segretaria generale regionale della Uil mentre è in discussione il testo di legge sulla Sanità in Consiglio Regionale.
“E evidente l’assenza di una visione chiara di sanità per la nostra regione”, dichiara Maria Francesca Ticca. “Il problema non si risolve con i commissariamenti, ma con un indirizzo politico che oggi è totalmente assente. Senza una strategia seria e condivisa, qualsiasi intervento rischia di essere
un palliativo, incapace di rispondere alle reali esigenze di cittadini e operatori”.
La segretaria Ticca invita la Presidente della Regione a fermare questo scempio e ad ascoltare i lavoratori.
“È necessario riaprire il confronto dopo l’approvazione della finanziaria per costruire un modello di sanità che risponda realmente alle esigenze dei territori e dei lavoratori. Senza un piano
straordinario di assunzioni e stabilizzazioni, qualsiasi riforma della sanità sarda rischia di restare
inefficace”. Secondo Ticca, è fondamentale ripartire da quanto c’è di buono nel sistema sanitario regionale e
intervenire con determinazione sulle criticità, valorizzando e tutelando le tante professionalità che, con sacrificio e spirito di abnegazione, continuano a prestare servizio nonostante i bassi salari e le difficili condizioni di lavoro.
“Non si possono impegnare ingenti risorse – metà del bilancio regionale è destinato alla sanità senza riuscire a garantire il diritto alle cure” ‘, conclude Ticca. “È inaccettabile che, nonostante
l’enorme spesa, cittadini e lavoratori si trovino ad affrontare un sistema inefficiente e disorganizzato. La sanità è un diritto fondamentale, non il terreno di scontro della politica”.













