Sanità, fumata bianca Asnet-Brotzu. “Massima tutela per i trapiantati e dializzati sardi”

Nessun depotenziamento per i due dipartimenti medici. Incontro tra i vertici del primo ospedale sardo e l’associazione dei trapiantati. Urologia e Trapianto di rene rimangono a Cagliari. Giuseppe Canu: “Salvi i diritti di 2500 persone e delle loro famiglie”


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di Paolo Rapeanu

“Soddisfazione” per l’esito dell’incontro con il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Brotzu, Graziella Pintus, è quella espressa da Giuseppe Canu, presidente dell’Associazione sarda nefropatici emodializzati trapiantati (Asnet).

I due reparti non sono destinati a subire nessun depotenziamento, e il Brotzu resta quindi il punto di riferimento principale per migliaia di persone. La protesta di Canu, basata sulla nuova denominazione con l’ingresso della “riproduzione” e la cancellazione della formula “trapianto di rene e chirurgia robotica”, sostituiti dal termine “urogenitale”, ha fatto drizzare le antenne dell’associazione.

Poi, è arrivato il chiarimento. Da parte del Brotzu c’è la “volontà di far proseguire il Dipartimento nella strada finora percorsa, incrementando quella che è un’eccellenza e ampliando l’utilizzo della robotica anche per altri servizi di chirurgia”. La conferma sembra arrivare dall’inizio “di una formazione, finanziata dalla Regione con 150mila euro, per altri chirurghi, al fine di ampliare l’utilizzo del Robot “Da Vinci” sia a Cagliari sia a Nuoro dove è operativa un’altra macchina”. Canu precisa che l’impegno dell’Asnet “è quello di sostenere e tutelare i diritti degli oltre 1500 dializzati e gli oltre 1000 trapiantati di rene che vivono in Sardegna, attraverso il dialogo franco e aperto con le strutture sanitarie, ma determinato a individuare e collaborare per sostenere tutte le migliorie capaci di offrire un servizio e una assistenza sanitaria sempre più di eccellenza”.