Dopo due mesi di forti restrizioni e di divieti che i samassesi hanno pressoché rispettato alla lettera, in questi primi giorni della fase 2 sono stati rilevati comportamenti non consoni con le prescrizioni previste dal DPCM e dalle Ordinanze del Presidente della Regione Sardegna e del Sindaco.
A riprendere i cittadini un po’ indisciplinati è il primo cittadino Enrico Pusceddu.
“Considerato l’andamento dei primi giorni della FASE 2, sentite le Forze dell’Ordine e gli addetti della Protezione civile, si è constatato in numerosi casi il mancato rispetto delle prescrizioni. In particolare – spiega Pusceddu – è importante ricordare che la fase emergenziale in corso, seppur meno restrittiva della precedente, vieta ancora “l’uscita libera”, “le attività ludiche di gruppo”, gli assembramenti, lo stazionamento collettivo nelle panchine, le “chiacchierate” nei luoghi in cui l’accesso è interdetto al pubblico. Nello specifico è necessario ribadire a ragazzi e famiglie che i minori non possono uscire di casa senza l’accompagnamento di un adulto il cui spostamento dalla propria abitazione dev’essere determinato da reali motivazioni di LAVORO, SALUTE, NECESSITA’.
Ci stiamo avviando verso una prima uscita dal tunnel COVId-19, non vanifichiamo tutto con comportamenti irresponsabili”.
Samassi sin dai primi giorni della quarantena ha vissuto il dramma del concittadino deceduto e il contagio della moglie, la quale, poche settimane fa, è ufficialmente guarita dal virus. Da subito la popolazione ha seguito le direttive del sindaco, affidandosi ai suoi costanti e precisi comunicati che, ogni giorno, ha inviato pazientemente a ogni famiglia. Un lavoro di squadra da parte dell’amministrazione comunale, personale, barracelli, protezione civile e forze dell’ordine che sono stati vicini ai samassesi, ascoltandoli e rassicurandoli ogni qual volta vi è stato bisogno. E anche questo monito è un invito a non abbassare la guardia, per ricordare che il dramma appena vissuto è stato superato grazie alle regole rispettate. “Pazientiamo, collaboriamo per il bene di tutti e ricordiamoci che indossare i DPI nei luoghi pubblici – specifica Pusceddu – non è una scelta, è un obbligo. Allo stesso modo stiamo attenti a non lasciare cadere per strada guanti e mascherine usate” .