” Ma quale immigrato ? È nato in Italia da madre italiana e padre egiziano”…sulla pagina di Matteo Salvini nella notte esplode la polemica sulla vittoria di Mamhood. Salvini ironizza sulla “canzone italiana più bella”. E dalla Sardegna non mancano le risposte al vice premier. Nicola Puxeddu scrive nella pagina di Salvini: “Mahmod è nato a Milano. Madre italiana e padre egiziano. Pensi alla crisi del latte in Sardegna e lasci spenta la radio così non lo sente”. Beute Leutz risponde così a Salvini nella sua pagina: “La povera madre di Mahmood, sarda e italianissima. Speriamo non gli venga in mente di leggere certi di questi commenti. Chiamare suo figlio un immigrato allora che è nato a Milano. Sapete. Questo si chiama essere ignoranti e razzisti”.
Fioccano i commenti nella pagina di Salvini, Daniele Pederzoli scrive: “Onestamente, da leghista e pure tesserato, mi sento in dovere di dire che questo ragazzo, oltre che essere bravo, è nato a Milano, la madre è sarda, figlio di genitori che hanno sempre lavorato ed ha sempre studiato canto. Stavolta, dobbiamo fare davvero i complimenti a questo ragazzo perché se lo è meritato, e soprattutto, non creare zizzania anche con chi nel nostro paese, nonostante tutto, ci rispetta. Perché solamente chi rispetta noi e le nostre tradizioni può considerarsi a pieno nostro fratello, aldilà del colore della pelle. Troppo spesso leghismo si collega a razzismo. Se fossi razzista, nonostante voti Lega, non avrei amici marocchini, albanesi, o di altre nazionalità, con genitori che si lavorano e che loro stessi rispettano le mie idee politiche e le mie tradizioni.
I leghisti non sono (o almeno, chi sa cosa sia la Lega, la storia del Carroccio e della Lega Lombarda e cosa effettivamente sta votando) razzisti”: Davide laino aggiunge: “Non è stato un immigrato a vincere Sanremo ma un cittadino italiano (nato in territorio italiano da madre italiana e padre egiziano e che, quindi, acquisisce la cittadinanza italiana automaticamente)
2. Che sia musulmano o cosa è irrilevante poiché non ci sono religioni di serie A o di serie B
3. Evitiamo di gridare sempre al complotto politico e di parte. È un festival della musica, non fatelo degenerare in uno scontato, becero e monotono scontro di ideologie politiche.
E mi dispiace dirlo, ma è qui, sotto questo post, in questi commenti, che si è mostrata la parte peggiore dell’Italia: quella ignorante…”.










