Due settimane fa era stata l’ondata di mal tempo a stravolgere il lavoro che andava avanti da anni, quello messo in piedi da Simone Pireddu e i suoi amici, ossia ripulire un’area dai rifiuti e creare uno spazio dove ritrovarsi, stare insieme con la natura, nella natura, per riposare corpo e spirito. Uno spazio ben presto diventato famoso a tal punto da essere diventato meta di approdo per tanti cittadini anche dei centri limitrofi, per curiosità oppure per assaporare quell’aria spirituale che solo il nome, inciso nel cartello di benvenuto dava.
“Provo a trovare le parole per descrivere il nostro stato d’animo ma è difficile.
Forse ciò che si avvicina di più è che mi fa compassione, pensare che ci siano persone così tristi, invidiose, povere d’animo, che si organizzano la notte per distruggere una oasi di pace e che magari gioiscono nel vederla bruciare, è tristissimo quindi si mi fa compassione” ha esposto Pireddu. “Cancellare un posto che mai a nessuno aveva disturbato. Ma anzi che a tanti ha fatto stare bene.
Hai bruciato tutto, quadri, opere d’arte, regali, attrezzature e anni di fatica”.











