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“Azadì”, che ha debuttato in giugno a Portoscuso, con successive repliche a Monserrato, Ittireddu, Pula e Villacidro, sempre nell’ambito di Mare e Miniere, è una produzione originale scaturita dall’incontro del polistrumentista curdo Mübin Dünen e il sardo Mauro Palmas, e mette a confronto il patrimonio musicale delle rispettive tradizioni: due repertori di grande ricchezza ritmica e sonora. Mübin Dünen al nay, al santur, alle percussioni e al duduk, e Mauro Palmas alla mandola, al liuto cantabile e al mandoloncello, sono affiancati da Alessandro Foresti al pianoforte e alla fisarmonica, e da Silvano Lobina al basso. Alla parte musicale si accompagna un filo narrativo costituito dai versi delle poesie di due autori curdi, Sherko Bekas e Choman Hardi, e delle sarde Lorena Carboni e Maria Gabriela Ledda, scelti e interpretati da Simonetta Soro.
«Le voci dei poeti rappresentano con efficacia l’epopea del popolo curdo, perseguitato e sofferente, né domato né piegato, ma invece resistente» spiega la cantante e attrice sarda: «Nella mia ricerca ho fatto la scelta di non privilegiare la poesia combattente, ma dei versi in cui la testimonianza di crude vicende storiche si alterni a narrazioni più familiari, affettive».













