di Franco Turco- agente di viaggi
Conosco Massimo Deiana da quando eravamo ragazzini nella gioventù repubblicana.e’ il primo assessore ai trasporti da molto tempo che ha serie competenze in materia. Ricordo ancora con terrore quell’assessore psicologa di alghero che voleva dichiarare guerra alla Ryanair. Con Massimo ci siamo confrontati spesso sull’ argomento lowcost e continuità’ territoriale.mi sono permesso di dare alcuni consigli.la difesa ad oltranza del sistema misto lowcost e vettori nazionali.la difesa delle rotte minori.l’apertura o il potenziamento di nuove rotte europee come Budapest, Siviglia, Bucarest,Praga ,Amsterdam. L’estensione della stagionalità di molte rotte.a meta ottobre gran parte delle rotte lowcost finivano le loro rotazioni.
Io sono partito in quei giorni da Stoccolma con un aereo pieno zeppo di svedesi. Lasciavano la loro città’ con 5 gradi per atterrare ad Alghero con 27 gradi. Ci sono le condizioni anche climatiche per portare la stagionalità al 15 novembre e farla partire dal 15 febbraio.in Sardegna si può’. Ma per fare tutto ciò’ bisogna sostenere il sistema delle lowcost puntando e diversificando anche ad altre compagnie, non solo Ryanair ma anche EasyJet, Vueling, Volotea , Wizzair ed altre. Perchè è una ipocrisia di fondo quella di dire “la UE non ci permette di sostenere finanziariamente le lowcost”. Ci sono decine di modi per farlo.pubblicizzare e pagare le livree degli aerei, fornire cibi e snacks tipici alle compagnie, persino mettere in palio premi per le lotterie di bordo. Ormai la quota di guadagno fly della Ryanair (i biglietti) e’ sotto il 50%. Ci sono mille modi per farle guadagnare e rendere appetibili le rotte sarde. La mia impressione e’ che la politica sarda non sia consapevole dell’importanza delle lowcost per il nostro sistema economico. Se la chiusura dell’Euroalluminia e’ paragonabile per il Sulcis all’esplosione di una bomba atomica, il disimpegno della Ryanair equivarrebbe all’esplosione di una bomba all’idrogeno per tutta la Sardegna. Bisogna mettere in campo tutte le risorse ma sopratutto tutta la volontà politica per scongiurare questa eventualità. Se la Ryanair dovesse anche solo parzialmente disimpegnarsi dai nostri cieli, lo giudicherei il più grande fallimento della giunta Pigliaru e di tutta la politica sarda.










