Rincari guastafeste, i risparmi nelle tasche dei sardi sono sempre più magri, a farne le spese anche i doni da mettere sotto l’albero: che fine ha fatto la magia del Natale? “È diventata una festa per “pochi intimi” perché i soldi nelle tasche dei sardi sono già finiti da un pezzo e quelli rimasti servono per poter onorare le bollette di luce acqua e gas rata del mutuo”. La tradizione vuole che questa sia la settimana dell’attesa, delle vie dello shopping prese d’assalto, dei centri commerciali stracolmi di gente che, con le buste in mano, si fanno catturare dalla calda atmosfera fatta di luci e melodie a tema. E invece sembrerebbe proprio di no. “Ero più di 10 anni che non mettevo piede in un centro commerciale – racconta un cittadino – e facendo un raffronto con il Natale di 10 anni fa ho notato persone che non ci tengono più al modo di vestirsi ed urlano come se fossero dentro un mercato ittico. Non fai altro che incrociare sguardi inc***** e anche comprare un regalo diventa un sforzo fatto con molta fatica. Onde di persone che vagano a vuoto alla ricerca di qualcosa che non trovano. Per chi ha un attento spirito di osservazione dai comportamenti si evincono tante cose. Anche il Natale è diventata una festa per “pochi intimi” perché i soldi nelle tasche dei sardi sono già finiti da un pezzo e quelli rimasti servono per poter onorare le bollette di luce acqua e gas rata del mutuo”. Una triste e spietata osservazione, condivisa da tanti, che è stata colta ieri da un cittadino durante una passeggiata in uno dei centri commerciali più grandi di tutto l’hinterland cagliaritano. Tanti, troppi i pensieri che, impetuosi, ruotano nelle menti di chi, nonostante lavori, debba fare i salti mortali per arrivare a fine mese: non è solo una percezione, il costo della vita negli ultimi due anni è aumentato del 12,3%, come ha rilevato Assoutenti, ogni cittadino italiano, neonati compresi, risulta a fine 2023 indebitato mediamente per circa 9.949 euro, mentre ogni famiglia residente porta sulle spalle un debito verso banche e società finanziarie che ammonta in media a 22.674 euro. Numeri che non fanno dormire un sonno tranquillo la notte e che alterano l’umore anche in questi giorni, dal sapore speciale. “Ormai la classe media non esiste più – si legge tra le tante considerazioni in merito a questa osservazione – e i poveri son più poveri. Qualcuno forse incomincia a capire qualcosa ma i più si rotolano in falsi ideali e falsi miti e vivono ingozzandosi pensando al proprio orticello, sempre più angusto e meschino. Solo il vero spirito del Natale può salvare l’Uomo e la consapevolezza che la guerra e la corsa al denaro, al profitto ad ogni costo ci stanno facendo precipitare in un budello senza fondo, potranno salvare questa umanità e con lei questo bellissimo e unico pianeta per noi”.











