Il management e i lavoratori di GECO srl”, aggiungono, “purtroppo sanno bene cosa vuol dire subire un danno di questo genere; ricordiamo, infatti, il grave incendio doloso verificatosi appena qualche mese fa che ha coinvolto l’impianto di Magomadas e nel quale sono andati perduti due gruppi elettrogeni e tante altre apparecchiature, per un valore di diverse decine di migliaia di euro non risarcite da alcuna assicurazione. Nonostante le telecamere della Geco srl e quelle limitrofe non è stato ancora possibile individuare i colpevoli.
“Ribadiamo la nostra disponibilità a confronti e dibattiti con il territorio che ci ospita purché siano sempre svolti in assoluta correttezza e nel rispetto pieno e reciproco. Il nostro obiettivo è dialogare con la cittadinanza e collaborare con i Comuni limitrofi. Lavoriamo con le tecnologie più avanzate e possiamo rappresentare un caso di eccellenza in Sardegna. Il recupero di materia è uno dei principi fondamentali dell’economia circolare: i fanghi di depurazione, una volta trattati nel rispetto della legge, non sono più rifiuti in quanto trasformati in ammendante da utilizzare per rendere i nostri campi più fertili e quindi migliori le nostre colture”. – concludono Angius e Galleri.












