Regione Sardegna: “Il prezzo del latte deve salire ancora. Pronti a stanziare nuove risorse”

L’assessore all’Agricoltura Caria: “Vogliamo comunque chiudere il prima possibile questa vertenza per il bene dei pastori, perciò, siamo disponibili ad aggiungere altre importanti risorse, lo stesso chiederemo di fare con determinazione al Governo, per svuotare i magazzini e dare quindi un segnale forte ai mercati”


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“Il tavolo latte convocato ieri al Viminale è stato aggiornato a domani mattina alle 11 a Cagliari alla presenza del presidente Francesco Pigliaru e del ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio”. Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, che ha poi aggiunto: “Nelle 5 ore di lavori di ieri, la Regione Sardegna ha ribadito la sua piattaforma, già costruita negli 8 incontri tenuti in questi mesi con tutti gli attori della filiera, e che ha fatto da base di ragionamento anche nel tavolo organizzato a Cagliari mercoledì scorso. Sul piatto, per l’acquisto del Pecorino romano invenduto, 15 milioni di euro messi dalla Regione, 10 milioni dal Banco di Sardegna a cui si aggiungono altri 10 milioni del ministero delle Politiche agricole (provenienti da tutto il fondo per la filiera ovicaprina nazionale) e 14 del ministero dell’Interno.

Un totale di 49 milioni di euro che dovrebbe portare a levare dal mercato il prodotto e permettere così una risalita del prezzo del Romano e quindi del latte nel giro di poco tempo. La proposta fatta sul litro latte in acconto dagli industriali è di 70 centesimi. La delegazione dei pastori presenti a Roma l’ha rifiutata proponendo a sua volta una base di partenza di almeno 85 centesimi. Un prezzo – ha precisato Caria – che da assessore vado dicendo da mesi, poiché si tratta della media delle ultime 5 stagioni. Vogliamo comunque chiudere il prima possibile questa vertenza per il bene dei pastori, perciò, come Regione, siamo disponibili ad aggiungere altre importanti risorse, lo stesso chiederemo di fare con determinazione al Governo, per svuotare completamente i magazzini e dare quindi un segnale forte ai mercati. Senza formaggi da vendere – ha osservato l’assessore – il prezzo schizzerebbe alle stelle e gli alibi di chi non vuole venire incontro alle richieste dei pastori scomparirebbero. È il momento di scelte coraggiose che siamo disposti a fare da amministratori e da sardi”.

Come dare stabilità al comparto. “Con gli altri 12 articoli approvati da tutti i partecipanti ai tavoli di questi mesi, sul documento del Patto di filiera – ha concluso Caria –, si danno risposte mai viste per la stabilizzazione nel medio e lungo periodo di tutto il comparto lattiero-caseario dell’ovicaprino isolano. Trasparenza dei dati di produzione, regole serie e rigorose permetteranno di superare le storture che purtroppo fino a oggi hanno penalizzato uno dei comparti più importanti dell’economia regionale”.


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