L’assist c’è tutto, se fissi un appuntamento alle 12 nel clima di tensione che si respira nel centrosinistra e dintorni in Sardegna: sarà un mezzogiorno di fuoco, quello di domani, quando a Cagliari, da quanto si apprende a casa dell’ex governatore, si incontreranno i due candidati sardi alla presidenza della regione in campo per il centrosinistra, Alessandra Todde e Renato Soru.
Come aveva annunciato già la scorsa settimana di voler fare, la candidata di Pd-M5s e altre sigle ha proposto l’incontro all’ex governatore, chiedendogli di vedersi da soli attraverso un messaggio vocale, e Soru ha accettato. Tra le sigle che convergeranno su Todde c’è anche La Base Sardegna che in un primo momento aveva proposto il nome di Roberto Capelli come candidato governatore ma che fa sapere di aver rinunciato per non correre il rischio di “regalare la Sardegna a Solinas nel nome di una personale, se pur legittima, ambizione”.
Difficile che l’incontro di domani sia decisivo: Soru insiste sulle primarie, è l’unica condizione per il ritiro della candidatura e chi vince sarà il candidato di tutti, ma da parte della Todde e dei partiti che la sostengono c’è chiusura totale, un capitolo non solo morto ma pure sepolto. In Sardegna si voterà per le regionali fra fine febbraio e i primi dieci giorni di marzo. Grande attesa anche per il nome del candidato di centrodestra, che non riesca a uscire dalle sabbie mobili e continua a rimbalzare fra Solinas e Truzzu, proprio nell’attesa di avere la certezza sulle sorti del centrosinistra.












