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Quartucciu, immondezzaio Sant’Isidoro: residenti esasperati e disperati

di Valeria Putzolu
9 Febbraio 2024
in hinterland, zapertura1

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Quartucciu, immondezzaio Sant’Isidoro: residenti esasperati e disperati

Quartucciu – Borgata di Sant’Isidoro tra immondezza e delinquenza dilagante, la disperazione dei residenti: “È una piaga”. Non solo: giovani che non vanno a scuola poiché le fermate dei mezzi pubblici sono troppo distanti, la consigliera Paola Cocco: “Questa circostanza purtroppo non è l’unica. Tempo addietro ho fatto una chiacchierata con una residente, che vive a Sant’Isidoro ormai da tempo, la quale mi ha confidato che, essendo in pensione e non guidando più la macchina, le sarebbe piaciuto andare in città magari utilizzando i servizi pubblici, assenti da anni”.

Un territorio “dimenticato”, vandalizzato, quasi terra di nessuno e che rimbalza alla cronaca non solo per i cumuli di immondizia sparsi un po’ ovunque ma anche per i fenomeni di delinquenza segnalati più volte. A esporre il problema è la consigliera di minoranza Paola Cocco: “Vorrei parlare di una situazione che mi sta profondamente a cuore, come consigliera ma soprattutto come cittadina di Quartucciu.

Domenica scorsa, trovandomi a Sant’Isidoro, mi sono imbattuta in un gruppo di giovani ragazzi, tra i 16 e i 17 anni, che creavano un accampamento in un terreno adiacente al mio, con tanto di spazzatura di ogni genere che tentavano di bruciare.

Ai ragazzi, che tra l’altro mi hanno risposto in maniera gentile ed educata quasi impauriti dalla mia presenza, ho ovviamente detto di non compiere quel gesto perché, oltre ad essere sbagliato, poteva essere dannoso per la loro salute. Gli ho detto che piuttosto avrei organizzato per ripulire il posto insieme a loro.

Quando mi sono chiesta cosa li spingesse a compiere un gesto simile, dopo averci parlato ho capito che il motivo principale era la noia.

Alcuni di loro non vanno più a scuola, perché a Sant’Isidoro non esiste il trasporto pubblico che gli consenta di raggiungere gli istituti scolastici più vicini”.

Della stessa opinione è Michela Vacca, anche lei consigliera comunale: il “borgo ha un disagio sociale radicato che va dalla dispersione scolastica alla disoccupazione. Mancano i servizi, mancano centri di aggregazione, mancano controlli. È impensabile che una parte importante del territorio di Quartucciu sia completamente abbandonata a sé stessa”.

Prosegue Cocco: “Mentre passeggiavo mi sono indignata a vedere migliaia di cumuli di detriti di ogni tipo, che deturpano il paesaggio e l’ambiente.

Credo purtroppo che non basti organizzare “una giornata ecologica”, da me suggerita fin dall’inizio del mio mandato, per sensibilizzare la comunità ad un problema così grave e risolvere queste gravi mancanze.

Sempre negli ultimi giorni, recandomi in campagna a Sant’Isidoro, ho incontrato un coltivatore che vive del lavoro della propria terra, che mi ha raccontato che quando è arrivato il momento di raccogliere i frutti del suo sudore ha scoperto che nella notte gli era stato sottratto tutto il raccolto, e non solo, i ladri sono entrati nel suo deposito devastando il suo trattore e sottraendogli la batteria e altri utensili.

Inoltre, un altro residente mi ha raccontato che nella stessa notte in cui hanno tentato il furto al bar, l’unica attività commerciale esistente, hanno forzato il suo furgone, sottraendogli diverse merci e attrezzature da lavoro.

Manca un presidio costante delle forze dell’ordine e una compagnia barracellare che vigili su tutto il territorio, ormai diventato “terra di nessuno”.

Da tempo i cittadini denunciano il fatto che non ci siano gli allacci fognari e la sera sono costretti a rinchiudersi nelle proprie case perché l’odore nauseabondo dovuto a chi scarica le fogne a cielo aperto è insopportabile.

Anche a San Gaetano, i residenti necessitano di acqua potabile, e la richiedono a gran voce da anni.

Io mi sono chiesta, tra le altre cose, perché non dare nuova vita al centro agroalimentare del borgo, usato solo in qualche rara occasione da parte del Comune, rendendolo un ritrovo settimanale di esibizione e vendita di prodotti locali, oppure perché non valorizzare il nuraghe Nanni Arrù che si trova lì vicino, ormai abbandonato nell’incuria delle sterpaglie, facendolo luogo di visitatori e turisti appassionati di siti archeologici.

Abbiamo un tesoro nel nostro paese e non sappiamo valorizzarlo: Sant’Isidoro terra di nessuno. Spero vivamente che si riesca a sensibilizzare le coscienze di noi amministratori, e che si inizi a guardare oltre il proprio giardino”.

Tags: quartucciusant'isidoro
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