Terzo mondo? Peggio, con tutto il rispetto per chi vive dall’altra parte del globo. A Quartucciu il rione satellite di Sant’Isidoro (qualche centinaia di residenti tra le campagne) somgilia più ad una zona periferica del Sudafrica che alla Sardegna. Decenni di promesse, mai mantenute, da parte di questo o quel politico. La pazienza degli abitanti è terminata da tempo, impossibile andare avanti a lungo tra cumuli di spazzatura e tanti, troppi servizi essenziali negati. A farsi portavoce del malcontento è Claudio Sanna.
“Qui siamo dimenticati da tutti, non ci ascolta nessuno. Per l’amministrazione comunale la pulizia e l’assistenza al cittadino finisce alle porte del paese. Stanno riempiendo tutte le strade di montagne di mondezza siamo mesi così dentro il fiume che attraversa Sant’Isidoro c’è una macchina bruciata da mesi. Per non parlare dei cani che stanno abbandonando. Se provi a contattare il comune ti dicono che sei in campagna di lasciarli lì. È assurda questa situazione. Le strade sono ricoperte di erba e rami sporgenti, addirittura le ambulanze dobbiamo andare a prenderle affianco alla chiesa di Sant’Isidoro perché non ci sono indicazioni stradali nomi alle vie. Il mese scorso la mia vicina si è sentita male l’ambulanza non è potuta arrivare a casa sua perché dicevano che si raschiavano l’ambulanza. Non passa nemmeno il servizio postale. Mio nonno ha vissuto qua per 40 anni e non è mai cambiato nulla. Nel 2023 viviamo come se fossimo nel 70. Ci dobbiamo pulire le strade le dobbiamo riparare. Non abbiamo acqua corrente perché si interrompe in paese però hanno passato la fibra. Viviamo una situazione surreale”.












