Una tragica fatalità, soltanto le lacrime di chi ha vissuto da vicino un evento così drammatico, le teste chine di chi entra ed esce da quell’impianto sportivo, il San Francesco, dove ieri il piccolo calciatore, Luca Pusceddu di 11 anni, ha perso la vita. Per la famiglia, nei confronti dei genitori del piccolo Luca, l’abbraccio, il silenzio, il rispetto: sì, perchè in smili circostanze, c’è ben poco da dire e da fare, occorre ricordare quel piccolo angelo prematuramente scomparso con il sorriso, con la gioia che un bambino può regalare, che ha saputo donare e ricordarlo così, per confortare chi ha sulle spalle questo dolore. Il giorno dopo la brutta e triste tragedia che ha coinvolto un’intera cittadina, il clima che si respira è palesemente pesante, qualche fiore accanto alla porta del campetto di calcio, dove Luca e i suoi compagnetti di squadra, giocavano come sempre. Nella giornata odierna, il capitano Raffaele Cossu, comandante dei Carabinieri della Compagnia di Quartu, ha inviato un dettagliato rapporto al magistrato di turno col quale vengono escluse eventuali responsabilità su quanto è accaduto, ma quel che è stato è solo una tragica sorte: il giovane infatti sarebbe morto dopo aver battuto la testa in seguito ad una rovesciata compiuta sul capo sintetico. Dal Cagliari Calcio, la società stamane ha dedicato un post dedicato al piccolo Luca: la prossima vittoria sarà dedicata a lui, mentre dall’impianto sportivo di Quartu, a Sa Forada, tecnici, dirigenti e allenatori già pensano ad un memorial probabilmente a maggio, per ricordare il piccolo giocatore.












