Sono quattrocento le case popolari di Area a Quartu, tutte occupate da ventisei anni, cioè dall’ultima graduatoria. La delibera di ieri della Giunta Milia, con la quale viene giudicato non più valido l’elenco dei beneficiari del 1996 e con l’attivazione di un percorso che porterà a verificare la posizione economica attuale di tutti gli occupanti, scatena tante polemiche. Il sindaco Graziano Milia benedice la nuova delibera: “La graduatoria attuale risale a 26 anni fa, non stiamo parlando di due giorni. È un problema che dobbiamo affrontare e risolvere noi, non possiamo lasciarlo a chi arriverà dopo”. Dal centrodestra arriva la voce contraria di Christian Stevelli del Psd’Az: “L’emergenza abitativa non si risolve con una delibera, un provvedimento necessario e richiesto a gran voce ma che ci porta davanti all’ennesima disfatta della politica”.
“Come è noto, sul nostro territorio grava un’emergenza abitativa e tanti cittadini oggi si trovano in una condizione di difficoltà economico e sociale tali da non poter più essere in grado di sostenere rincari su affitti e peggio che mai mutui: in questo scenario serve una visione più strategica che prenda in considerazione tutte le criticità. L’affidamento totale al dirigente del settore, esautora la figura politica del Consiglio comunale e delle commissioni competenti che non potranno più fornire nessun indirizzo politico sulla destinazione, sui metodi, sulle criticità e correttivi da considerare per rispondere a tutti i bisogni dei cittadini. La graduatoria per gli alloggi Erp, necessaria e indiscutibile, è solo un piccolo sasso lanciato nell’oceano che rischia ora, in questo momento storico, di essere un macigno e la causa di uno tsunami: un’azione intenzionale che creerà inevitabilmente scontri sociali e guerre tra poveri, tra chi ha più diritto di un altro ad avere un tetto sopra la testa. Perché chi avrà solo qualche euro in più al limite di reddito fissato dalla legge 13 del 1989 verrà escluso dalla graduatoria e sfrattato dalla casa popolare”. Stevelli osserva anche che “è necessario non pensare a compartimenti stagni ma programmare un lavoro coordinato e condiviso con il settore lavori pubblici, programmare interventi di soluzione abitativa alternativa, accelerare il processo di housing sociale e di canoni agevolati e concordati già intrapreso, parlare di giovani coppie che spopolano la nostra città per andare a vivere altrove e che non potranno essere beneficiari della legge 13 dell’89 per i suoi criteri stringenti ormai obsoleti.Questa amministrazione con il bonus affitti replica interventi già esistenti come i contributi ai canoni di locazione, ma deve assolutamente accelerare tutte le azioni ed interventi intrapresi in grado di dettare lo sviluppo sociale ed economico per la nostra città. Dopo 26 anni, finalmente, Quartu avrà la sua nuova graduatoria Erp ma per il resto attendiamo fiduciosi”. Di parere diverso il collega di partito Tonio Pani che, con la collega Romina Angius come prima firmataria, aveva presentato un’interrogazione sul futuro delle case popolari a inizio legislatura: “Finalmente arriva una buona notizia. È stato approvato in giunta l’atto d’indirizzo per una nuova graduatoria sull’assegnazione degli alloggi popolari. Come gruppo consiliare avevamo presentato un ordine del giorno con Romina Angius prima firmataria, sollecitando il sindaco e la giunta affinché si predisponesse tale atto. Anche dai banchi della minoranza si può essere propositivi e diamo atto al sindaco e alla giunta di aver dato un segnale importante per la nostra città”. Ma anche per Pani, alla fine, la mossa della Giunta Milia non è totalmente risolutiva: “Sarebbe opportuno avviare anche uno studio sulla individuazione di nuove aree da destinare all’edilizia popolare”.











