Quartu, in un futuro non tanto lontano, potrà essere una delle prime “città spugna” di tutta la Sardegna. A deciderlo è stata la Giunta Milia, approvando una delibera con la quale aderisce a un progetto sperimentale portato avanti dall’Unione europea. Sperimentale mica tanto, però, visto che già in altre parti del mondo esistono città dove sono stati impiantati dei terreni, in alcuni casi in tutti i rioni, utili ad assorbire l’acqua e riciclarla, oltre a evitare alluvioni e disastri vari. E chi vive nella terza città della Sardegna conosce purtroppo benissimo il rischio: quando piove più del “normale” intere strade si allagano. In tal senso, qualche primo buon risultato è arrivato con l’intervento, ancora da terminare, di sostituzione dei tubi malandati e bucati sotto il quartiere di Santo Stefano e vicino a Is Arenas. Il progetto europeo è più ambizioso, non fosse altro perchè il problema delle acque piovane, a Quartu, “è serissimo”.
Il vicesindaco Tore Sanna stringe tra le mani anche la delega per l’Ambiente: “Diventeremo una ‘città spugna’, cioè tratterremo l’acqua piovana anzichè disperderla, si sa che questo crea danni notevoli e potenziali allagamenti. L’acqua è un bene preziosissimo, dopo che individueremo tutte le aree a rischio in città sarà possibile mettere terreni in grado di assorbire tutti i liquidi senza creare danni, e successivamente canalizzando l’acqua per fare in modo che venga recuperata per l’agricoltura o per usi industriali. Definiremo, al momento, anche l’orientamento legato ai costi”.











