I metri quadri a disposizione, quarantotto, sembrano tanti solo agli occhi di una persona sana. Per chi invece deve spostarsi in carrozzina e trovare spazio per i macchinari, indispensabili per continuare a vivere, invece rappresentano un buco o poco più. Avvolto da muffa e infiltrazioni. A Quartu, in un alloggio popolare di Area, in via Santa Lucia, da anni vivono Elisabetta Atzori, Betty per tutti, cinquantasei anni, “disoccupata per forza”, e la figlia Sarah Sarritzu, ventotto anni, in lotta contro una malattia rara: “Ha la sindrome di Ehlers Danlos”. Che significa dover vivere o sdraiata in un letto o, per ogni spostamento, utilizzare una carrozzina. “È una malattia degenerativa, Sarah si nutre con un ago che le entra in vena perchè il suo apparato digerente ha smesso di funzionare. Nella nostra abitazione fatiscente, per la quale paghiamo un affitto mensile di dodici euro, gran parte dello spazio è occupato dagli scatoloni di presìdi medici e dal punto di vista sanitario non è agibile in quanto è talmente vecchia che stanno saltando le mattonelle del pavimento e i muri si riempiono di muffa, facendo scatenare ogni tipo di allergia a mia figlia, oltre alla pericolosità per le infezioni”. E, come se non bastasse, le mura non sono a norma nemmeno “dal punto di vista legislativo. Ho dovuto lasciare il mio lavoro da impiegata in una ditta di pulizie, mia figlia può contare solo su di me”.
“Vorrei poterle fare vivere una vita un po’ dignitosa senza che ogni volta che si muova debba farsi male e anche sentirsi in colpa perché con la sua carrozzina sbatte qua e là rovinando mobili e porte, e che non debba rivolgersi a me per chiedere ogni cosa, perché la sua carrozzina non passa negli spazi. Ho chiesto alle istituzioni di aiutarmi ma la risposta è sempre la stessa, non ci sono case comunali”, prosegue la Atzori. “Non posso lavorare e, quindi, mi è impossibile chiedere un mutuo. Ho lanciato una raccolta fondi (QUI il link) perchè mi servono almeno centomila euro per acquistare una casa nuova e tutta per noi. Purtroppo, so già che nemmeno quella cifra sarà sufficiente, visti i prezzi delle abitazioni, ma almeno è un primo tentativo di un ritorno alla normalità e alla serenità”.











