Ha la sindrome di Crisponi, una malattia rara e con la quale c’è poco da scherzare, un bimbo di otto anni che frequenta una scuola primaria di Quartu, quella di via Vico. Tra le tante problematiche c’è anche quella legata alla sudorazione. Chi ha questa patologia deve stare in ambienti con una temperatura compresa “tra diciotto e ventisei gradi”, precisa sin da subito Anna Puddu. Quarantaquattro anni, è lei la mamma del bimbo: “Da settembre hanno spostato mio figlio in un’aula al primo piano e il sole, lì, batte forte. Sin dal primo giorno ha dovuto lottare contro le temperature alte, al caldo sta malissimo. La sua maestra di sostegno mi ha chiamato per avvisarmi che mio figlio sudava di continuo e stava male. Mi sono subito attivata, andando in segreteria per parlare con la dirigente. Sono riuscita a spiegare tutto ad un suo referente, mi ha detto come agire per richiedere l’installazione di uno split in classe”. E da qui inizia il calvario: “Mi è stato chiarito che la scuola non aveva competenze, spettava al Comune. Ho cercato qualcuno dell’amministrazione comunale e mi è stato promesso un aiuto per risolvere il problema”. I mesi sono passati e non è cambiato nulla: “Ho chiesto una mano all’associazione oristanese della sindrome di Crisponi, mi hanno detto che potevano montare loro il condizionatore, a spese nostre”.
Ma senza un ok da parte di scuola o Comune non può essere piazzato nemmeno un chiodo: “La scuola era contenta, ma serviva un ok del Comune. Siamo a novembre”, prosegue la 44enne. “Non sto chiedendo soldi ma il via libera per installare lo split per garantire a mio figlio piena tranquillità. Invece deve uscire dalla classe per bagnarsi la testa e devo prenderlo prima dell’orario di uscita perché, già alle undici del mattino, le temperature sono alte”. Ora, con l’inverno alle porte, la situazione potrebbe cambiare: “Non totalmente, visto che ha anche problemi legati al freddo. Spero che, entro la prossima primavera, mi diano la possibilità di piazzare il condizionatore”. Dopo avere letto l’articolo, il sindaco Graziano Milia ha contattato la mamma: “Le ho chiesto scusa a nome mio e dell’amministrazione comunale e le ho garantito che, in tempi brevissimi, daremo l’autorizzazione per l’installazione del condizionatore”.












