Ha lavorato per tanti anni, sempre “a sbalzi”, in vari supermercati, D.E., 49enne cagliaritano ma domiciliato a Quartu. Un matrimonio naufragato, “due figli che non vedo da tempo, uno è minore” (da qui la scelta del giornale di scrivere solo le iniziali dell’uomo) e, da gennaio 2018, la vita che assume tutti i contorni di una sfida sempre più difficile. Dopo non essere stato riconfermato all’interno di un market, il quarantanovenne finisce a vivere in mezzo a una strada: “La mia casa era diventata una roulotte in un terreno di Flumini di Quartu, tutto grazie alla generosità di una coppia di conoscenti”. Poi, “cinque mesi fa”, l’entrata in una “casa per papà separati” che si trova nell’hinterland cagliaritano. Oggi, però, la doccia fredda: “Mi è stato comunicato che non posso più alloggiare lì perchè, a differenza di quando sono arrivato, ora possa contare su cinquecento euro grazie al reddito di cittadinanza. L’ho chiesto perchè ne ho il diritto”, si sfoga l’uomo, “mi è stato detto che con questi soldi sono in grado di potermi pagare un affitto”. Bene: cioè, male, visto che D. E. ha già contattato vari proprietari di appartamenti: “Mi è stato sempre risposto che avere il reddito di cittadinanza non è una garanzia, per loro, dovrei avere un qualunque tipo di contratto lavorativo”.
Tra poche ore, salvo miracoli, il nuovo “tetto” del papà separato sarà “la mia auto, un’utilitaria che ho acquistato nel 2000 e che è ferma da tempo. Dovrò rifugiarmi lì dentro con tutte le mie cose”. L’uomo, disperato, lancia un appello attraverso Casteddu Online: “Sono una persona onesta, so fare bene lavori quali il pescivendolo e il guardiano, anche notturno. Chiedo una mano d’aiuto, c’è qualcuno disposto ad offrirmi un lavoro? Lo so che non sono più giovane, ma l’idea di vivere dentro un’automobile non mi entusiasma di certo”. Chiunque possa aiutare D.E. può contattare il seguente numero di cellulare: +393407534926″.












