“Premesso che la pulizia e l’igiene devono essere garantiti per tutti, ci si chiede come mai si continui ad investire soldi su un’area che sarebbe già dovuta essere dismessa. Le nostre numerose segnalazioni, a partire dal 2016 anno di insediamento di Locci, riguardo all’esigenza di chiudere il campo Rom a fronte di un progetto che garantisca l’inserimento dei suoi abitanti, sono rimaste inascoltate. Altri comuni come Cagliari lo hanno fatto, e le stesse associazioni sarebbero disponibili a presentare il progetto e a metterlo in opera.
In realtà noi pensiamo che Locci non abbia alcuna intenzione di chiudere il campo rom. Perché non saprebbe come giustificare agli occhi di alcuni suoi elettori che i rom avrebbero delle case a fronte della dismissione del campo.
Ciò perché la sua becera campagna elettorale populista non ha spiegato che alla chiusura del campo rom deve seguire l’integrazione degli abitanti. Lo dice la comunità europea, lo dice il buon senso. Ma invece ha promesso case popolari a tante famiglie monserratine poco abbienti, Promessa rimasta vana. Ma i nodi vengono al pettine e l’esperienza di Locci sta giungendo finalmente al termine”.
Sull’argomento è intervenuta anche Tiziana Mori, ex assessore alle politiche sociali e unica candidata ufficiale per le prossime elezioni amministrative:”Sono grata alla Caritas e alla Regione che continua a coinvolgere in ottica di coprogettazione e coprogrammazione non solo gli stakeholder ma pure tutti gli attori come le Istituzioni e il mondo del volontariato, perchè solo con questa condivisione si possono ottenere risultati concreti dove ognuno, in base al suo ruolo, si impegna a raggiungere gli obiettivi progettuali”.
Ricorda la Mori a beneficio dei cittadini e della minoranza che, giustamente chiedeva aggiornamenti, che la Regione ha avviato 4 gruppi di lavoro per il progetto Por relativo a tutte le comunità Rom, Sinti e Caminanti presenti in Sardegna.
Con amarezza la Mori ricorda di “essere stata presente a tutte le riunione online fino ad ora convocate nel 2023 in qualità di Dirigente del Terzo settore e di avere notato invece l’assenza del Comune di Monserrato (alle prime 3). Il supporto alle famiglie ROM è sempre stato garantito in ambito socio-sanitario anche in piena emergenza covid-19 durante il mio incarico Assessoriale”. Sottolinea perciò che fino a quando lei ha detenuto il ruolo Assessoriale (fine settembre 2022) “le interlocuzioni non sono mai mancate perchè il Comune di Monserrato è stato inserito nel progetto e puntualmente invia tutti i dati anche al Ministero dell’interno sulla situazione del campo ROM. Chiedo alla “nuova maggioranza” di adoperarsi per convocare subito un tavolo di lavoro allargato con il Terzo settore per aggiornare sul progetto POR inclusione socio-lavorativa della comunità Rom-sinti e caminanti di Monserrato e spiegare in questi 10 mesi cosa è stato fatto in proposito, vista l’imminenza dei lavori nella zona del comparto 8, soprattutto dal punto di vista dell’inserimento lavorativo della comunità Rom in attività che ne valorizzino le loro competenze e cultura”.











