La necessità di approfondire gli aspetti storici e archeologici correlati al monumento, che ha in sé molte potenzialità per la conoscenza della storia del territorio, ha indotto il Comune a muovere i primi passi per acquisire l’area al proprio patrimonio
Le scorse settimane la Fondazione Pula Cultura Diffusa e l’Associazione “Trinis” hanno organizzato un’escursione a “Punta sa Cresia -Monti Santu” ricadente in territorio di Pula, nel punto in cui venne edificata, probabilmente nel XIV sec, una piccola chiesa dedicata a Santu Miali, della quale, nonostante l’ incuria e l’abbandono, rimane una impronta significativa.
All’esperienza hanno preso parte, oltre ai rappresentanti del Comune di Pula, della Fondazione Pula Cultura e dell’Associazione “Trinis”, gli archeologi dell’Università degli Studi di Cagliari nelle persone della Prof.ssa Rossana Martorelli e del Dott. Marco Muresu, specialisti in materia di Archeologia Cristiana, Tardoantica e Medievale. Gli studiosi, accogliendo l’invito ad effettuare una prima ricognizione in situ, hanno ispezionato ciò che rimane delle strutture basilari della chiesa e di altri ambienti nelle immediate vicinanze, che fanno ipotizzare l’esistenza di un piccolo eremo. Il contesto si caratterizza inoltre per la presenza di un manufatto verosimilmente attribuibile ad una cisterna.
Pur non potendosi avvalere di un quadro complessivo agevolmente leggibile, dal momento che l’intero areale è pervaso da vegetazione arbustiva che impedisce una più accurata osservazione del monumento, ciò che resta delle antiche vestigia e la posizione strategica su cui sorgeva la chiesa consentono ugualmente di attribuire al sito una notevole valenza storica che, plausibilmente, andava oltre gli aspetti connessi al culto, e di cui, in un tempo lontano, fruivano le genti in transito in quei rigogliosi boschi, essendo anche uno straordinario punto di osservazione della sottostante piana di Pula e dei molti chilometri di costa che delimitano il vasto territorio.
La necessità di approfondire gli aspetti storici e archeologici correlati al monumento, che ha in sé molte potenzialità per la conoscenza della storia del territorio, ha indotto il Comune a muovere i primi passi per acquisire l’area al proprio patrimonio, in modo da poter successivamente accedere a linee di finanziamento finalizzate al suo recupero e alla successiva valorizzazione in ambito storico, religioso, culturale e turistico.
L’associazione “Trinis”, da par suo, con il fattivo supporto della Fondazione Pula e il patrocinio del Comune, si rivolge alla sensibilità di tutti i cittadini nell’ intento di riportare in auge il culto popolare dedicato all’Arcangelo, con l’obiettivo di far luce su quegli elementi che richiamano una parte di storia del nostro territorio di cui, ad oggi, si conoscono solo alcuni aspetti.













