Santa Margherita di Pula, una vicenda che intreccia fragilità, silenzi istituzionali e sospetti abusi immobiliari scuote uno dei luoghi più ambiti della Sardegna. A raccontarla è Mattia Marras, residente a Uta e affetto da sclerosi multipla, che ha deciso di rompere il silenzio su quella che definisce “una truffa ai danni della mia famiglia e dei miei diritti ereditari”. Tutto ruota attorno alla vendita di un terreno situato nella fascia costiera di Santa Margherita di Pula, formalizzata il 23 dicembre 2019. Secondo Marras, i nonni, entrambi 91enni e in condizioni di estrema fragilità, sarebbero stati accompagnati fuori comune per firmare un atto notarile pieno di omissioni e irregolarità: l’atto non menzionerebbe il vincolo paesaggistico, né riporterebbe il Certificato di Destinazione Urbanistica (CDU), e presenterebbe incongruenze tali da sollevare dubbi sulla trasparenza della transazione.
Alla vigilia della firma, alle 23:06, sarebbero stati inviati i certificati APE, difficilmente comprensibili da due persone anziane e non assistite da un legale o da un familiare. “I miei nonni non erano consapevoli di ciò che stavano firmando”, afferma Marras, che porta a supporto una registrazione telefonica di 48 minuti. In questa, un tecnico coinvolto nella vendita farebbe riferimento a un mediatore che avrebbe intascato 10.000 euro in nero di documenti falsati, parlando apertamente di una manovra orchestrata nei dettagli. Il sospetto di una premeditazione emerge anche dal comportamento dell’acquirente, confinante col terreno, che avrebbe chiesto modifiche specifiche all’atto notarile. Dopo la morte del nonno, il 5 agosto 2024, Marras denuncia che il padre sarebbe stato indotto a firmare una transazione da 110.000 euro senza comprendere appieno il contenuto dell’accordo, firmando solo la prima pagina del documento. Poco dopo, alcuni dei firmatari dell’atto avrebbero effettuato acquisti sospetti – tra cui immobili, automobili e lavori di ristrutturazione – che gettano ulteriori ombre sul valore reale dell’area, definita “sottostimata e svenduta”. Marras ha già presentato esposti alla Guardia di Finanza, alla Procura della Repubblica, alla Capitaneria di Porto e al Consiglio Notarile. “Non è solo una truffa”, conclude, “ma una storia che parla di abusi su anziani, indifferenza istituzionale, malattia e isolamento. Tutto è documentato: audio, firme, omissioni, e vincoli urbanistici violati”. La sua richiesta oggi è semplice, ma potente: che l’opinione pubblica venga a conoscenza di quanto accaduto.