Il 15 gennaio del 303, a Nora, Efisio fu messo a morte sul patibolo ma non prima di invocare la protezione verso il popolo sardo, che divenne suo, caro e amato. La sua colpa fu quella di convertirsi alla fede cristiana. Iniziò la sua missione in cui la fede venne diffusa attraverso le sue parole, provò anche con l’imperatore che lo fece imprigionare e condannare a morte. Torturato, le sue ferite però si rimarginarono: la notizia fece il giro della città, innescando la conversione di massa. Si ricorda il sacrificio del martire, quindi, una solenne e toccante processione in spiaggia si svolge il giorno della sua decapitazione e, anche quest’anno, imperdibile l’appuntamento con la memoria. Tra gli altri appuntamenti, martedì 14 ha inizio il pellegrinaggio del simulacro da Pula a Nora, luogo del martirio. Sant’ Efisio sarà accompagnato dalle launeddas dell’ Orchestra popolare sarda, dalla Banda musicale, dai miliziani di Cagliari Stampace, dai gruppi folk delle cittadine del Cammino di Sant’ Efisio: Cagliari, Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro e Pula.
La giornata di martedì 15, sarà interamente dedicata alle celebrazioni per la commemorazione del martirio, avvenuto il 15 dicembre 303 d.C. La sera, il simulacro farà rientro a Pula, a conclusione del pellegrinaggio. “Saranno giornate all’ insegna della fede e della più intima devozione. Il culto pulese di Efis risale a tempi antichissimi e i racconti e le testimonianze dei fedeli sono sincere e autentiche” spiega il Comune.
“Il “Dies Natalis” di Sant’ Efis rappresenta un appuntamento fondamentale nel calendario liturgico di Pula, e tutta la cittadina vi partecipa”.
Quest’anno, le celebrazioni, sono state inserite nel progetto “Festa identitaria di Sant’ Efisio”, progetto presentato dall’Assessorato al Turismo del Comune di Pula, finanziato dalla Regione Autonoma Sardegna.










