Dopo il servizio di Casteddu Online, Giuseppe Biggio, gia’ Direttore del Servizio Pianificazione Territoriale e Paesaggistica della Regione Autonoma della Sardegna, replica all’articolo https://www.castedduonline.it/poggio-dei-pini-la-spiaggia-di-cala-dorri-ceduta-al-comune-di-capoterra-scontro-sui-nuovi-4mila-metri-quadri-di-superficie-coperta-dati-in-cambio/?swcfpc=1&fbclid=IwY2xjawI8saJleHRuA2FlbQIxMQABHR7MM9tx74C1VwE5ugN5QQoukDPHhcoakDocZPpptUEgrtwQeR0f-wlEfg_aem_HAiBnBP7f0vGTHeMMZUhBA
“Si parla di una convenzione “attesa da decenni” quando la variante al Piano di Lottizzazione è stata approvata definitivamente dal Comune di Capoterra nel 16/06/2022, con delibera GC n° 108. Ma forse l’autore voleva intendere che “certe persone” ci avevano messo gli occhi sopra da decenni.
Ci si accusa di non aver capito nulla di ciò che abbiamo scritto e che l’area di Cala d’Orri è INEDIFICABILE perché ricadrebbe (in parte) entro i 300 m dalla battigia.
Preme ricordare che “Poggini per Poggio” si avvale di professionisti del settore di comprovata esperienza, mentre il Consigliere, nel suo curriculum, non ha nessuno studio di carattere urbanistico e si atteggia a grande esperto in tutte le materie (digasfioratore sul laghetto di Poggio, botanico, ornitologo, ecc.), a meno che non si sia preso una laurea in Albania. Tutto ciò per cercare di convincere le persone qualunque che le sue teorie assurde e ignoranti sono la verità assoluta.
Disprezzare un bene per comprare ad un prezzo più vantaggioso è una tecnica nota fino dall’antichità nei paesi levantini ed oggi il Consigliere ci dice che: i 6 ettari di Cala d’Orri non producono volumetrie; che non si tratta di una spiaggia, perché la spiaggia è demaniale; che nessuno potrebbe pensare di farne un lido.
Ebbene nessuna di queste tre affermazioni risponde a realtà. Il Consigliere farebbe bene a studiare (e ne avrebbe veramente molto da studiare) se vuole affrontare problemi urbanistici.
Iniziamo col demanio. Non è assolutamente vero che ci che è spiaggia coincida col bene demaniale. Occorre confrontare le mappe catastali e in Sardegna abbiamo centinaia di casi in cui gran parte delle spiagge (intese come terreni di consistenza sabbiosa) sono di proprietà privata, mentre la parte del bagnasciuga e per una profondità variabile è sempre area demaniale.
Sulla opportunità o meno che solo qualche folle potrebbe pensare di realizzare un lido a Cala d’Orri, ricordo al Consigliere, che dovrebbe ricordarsi di aver contribuito ad approvare il PUL (Piano di Utilizzo dei Litorali) – altro strumento urbanistico di natura attuativa – che prevede proprio in quella spiaggia e in area non demaniale, un chiosco bar per la somministrazione di alimenti e bevande, nonché l’affitto di attrezzature da spiaggia.
Dulcis in fundo arriviamo alle volumetrie. Ma è veramente convinto il caro Consigliere che solo per l’esistenza di quei vincoli da lui richiamati non si possa edificare? Pure questa volta ha preso una cantonata, ma molto più grossa delle precedenti. Anche uno studente del primo anno di Ingegneria sa che il piano di lottizzazione è uno strumento volto al coinvolgimento di più proprietari terrieri confinanti tra loro, per costituire un consorzio al quale fare confluire tutti i terreni interessati. Viene quindi a costituirsi una nuova unità territoriale, sopra la quale vengono calate le scelte progettuali, compresa la traslazione dei volumi nel pieno rispetto di vincoli esistenti sul territorio.
In conclusione, la potenzialità edificatoria che circa 6 ettari di zona G hanno in corpo, potrà esprimersi pienamente in 12.000 mc edificabili, ovvero in circa 4.000 mq di pavimento destinato a “servizi e attrezzature di supporto alla balneazione, aree sportive e ricreative, pubblici esercizi e servizi a carattere commerciale”. Superfici che potranno essere oggetto di remunerato scambio con i proprietari limitrofi.
Ma perché il Consigliere si accanisce così tanto su questo tema?
Da tempo abbiamo capito tutti quale siano gli interessi per Cala d’Orri, visto che alcuni proprietari prospicienti questa spiaggia, insistono per la cessione al Comune. Ma quello che interessa alla nostra Associazione non è tanto che lui o chiunque altro possa legittimamente acquistare un terreno immesso sul mercato immobiliare.
A noi interessa solo che la vendita di un bene ancora di proprietà della Cooperativa Poggio dei Pini venga venduto al reale prezzo venale di mercato e NON SVENDUTO con dei raggiri molto, o forse, troppo puerili”.












