Le piscine ornamentali, immancabili, ma anche nuove camere da letto, bagni e zone soggiorno-cucina. Tutte opere giudicate abusive e che andranno demolite, per non dover pagare sino a ventimila euro di multa e dover passare di mano gli immobili irregolari al Comune. Succede a Quartu, nelle zone collinari e più distanti dal mare di Is Ammostus e di Capitana. Il Comune ha reso pubblici i provvedimenti che portano spediti, in caso di “spallucce” da parte dei proprietari delle case alle richieste di demolizione, alle sanzioni. Dai fogli di catasto e mappali resi pubblici dall’amministrazione comunale, poi, basta qualche ricerca nei siti specializzati per rendersi conto di quali siano le case cresciute più del previsto (nella doppia foto di questo articolo le due strade riprese da un punto generico). Entrando nel dettaglio: in via dei Salici ci sono 1393 metri quadri in mano a due persone, in due differenti numeri civici. Gli agenti della polizia giudiziaria, su richiesta dei colleghi della polizia Locale di Quartu, lo scorso luglio hanno notato vari abusi: un piano interrato solo da un lato e un aumento della cubatura, una cantina e legnaia trasformata in 4 unità abitative con tanto di camera da letto, bagno e soggiorno con cucina, piani suddivisi in modo irregolare, aumento delle altezze di un sottotetto e una piscina ornamentale oltre a una tettoia aperta su quattro lati.
In via Alziator, invece, è stato il nucleo operativo della sezione aera della Guardia di finanza di Elmas a scoprire che un uomo ha tirato su, senza autorizzazioni, una tettoia aperta su tutti i lati e sovrastata da pannelli fotovoltaici, una recinzione alta due metri e una piscina ornamentale. Tutte opere realizzate, secondo il dirigente, “in assenza di permesso di costruire. Dalle carte è poi emesso che nel 2002 il comune ha rilasciato un condono edilizio e una sanatoria per realizzare un locale di sgombero nel piano seminterrato e una casa al piano terra. Invece, si è costruito decisamente di più. Ecco perchè, in entrambi i casi, la soluzione meno dolorosa è quella di fare arrivare operai e ruspe e demolire gli abusi, o in alternativa tentare la strada dell’accertamento di conformità. Che è un’opzione che non garantisce, comunque, di evitare le stangate. Unica altra strada percorribile, ricorrere ai giudici del Tar.











