L’archeologo Nicola Dessì definito “ben noto prostituto”, “campione dell’incasso in nero”, Augusto Mulas un “Microcefalo archeoastronomo a nostre spese”. Mauro Peppino Zedda “un piagnucoloso”. L’autore del libro “Le torri del cielo”, Danilo Scintu, dipinto come “guida archeologica abusiva“. Dichiarazioni forti, per alcuni non più tollerabili e che, per questa ragione, hanno scatenato una pioggia di querele contro il blog “Untore”.
Sito internet, questo, che alla luce delle denunce sembrerebbe oramai specializzato nello scatenare una certa acredine contro quanti si battono per far conoscere sotto varie forme, l’identità storico-archeologica della Sardegna.
“I cialtroni alla Gregorini – si legge nel Blog – ex cementificatore di Tuvixeddu, trasformato in difensore dei nuraghi ma non dimentichiamo, prima di ogni altra cosa, di specificare correttamente i termini del problema: questi sono asini. Teniamone doverosamente conto quando e se ci sforziamo di elaborare un modo per contrastare il disastro che rischiano di causare in Sardegna e cerchiamo di capire che gli asini si trattano da asini e i delinquenti da delinquenti“. E’ questa un’espressa intenzione di Untore che, sfoderando il suo tipico piglio aggressivo si è scatenato contro gli studiosi non legati alle accademie sarde, specialmente contro chi ha creato movimenti culturali e associazionistici di riscatto per una Sardegna, che potrebbe per davvero rinascere sul turismo.
Nel corso di un anno, il misterioso “Untore blog” ha preso di mira, con una sfilza di articoli, l’archeologo Nicola Dessì, il fondatore di “Nurnet la rete di nuraghi” Antonello Gregorini al quale, nel blog, si è fatto in diverse occasoni riferimento alla moglie (“…chissà se il prode Antonello Gregorini, un altro che strepita e poi si rifugia tra le gonne della moglie”, si legge nell’ennesimo articolo).
Untore si è occupato anche di politici come Piergiorgio Massidda, Paolo Fadda, Paolo Pillonca, Vito Biolchini.
“Mi hanno attaccato in tutti i modi ed è assurdo che certi oscuri personaggi non siano stati ancora smascherati”, ci racconta l’archeologo Nicola Dessi.
Assieme a lui è stato preso di mira anche il sindaco di Teti (che ha avviato le dovute procedure legali), e tanti altri esponenti del mondo associazionistico come Roberto Copparoni, dell’associazione Amici di Sardegna Onlus definito “un sopravvissuto”.
Perché tanto livore e risentimento contro mezza Sardegna?
Una domanda che rivolgiamo a Untore, qualora decidesse di uscire allo scoperto e magari trovar un dialogo sereno, per chi vuol capire come mai è divenuto un bersaglio mediatico, o comunque si sente colpito e danneggiato.
Sorge spontaneo chiederci: ma chi ci sarà dietro il sito di Untore?
Per scoprirlo sono comunque al lavoro gli esperti della Polizia Postale. Mentre i Carabinieri stanno indagando su un fitto elenco di ipotesi di reato ai danni di Dessì, Gregorini, Copparoni ed altri ancora.
Nuove querele potrebbero presto aggiungersi contro le sparate di Untore.
Anche Sardegna Sotterranea è stata presa di mira dall’Untore, in un modo alquanto singolare: dal portale Sardegnasotterranea.org è stata rubata spudoratamente una immagine che ritrare (su sua autorizzazione) l’archeologo Nicola Dessì. A quella istantanea è stata apportata una sostanziale modifica dai “geniali” collaboratori dell’Untore, con una vignetta di pessimo gusto. Sarà questo l’ennesimo reato del quale Untore si sarà macchiato?
A stabilirlo saranno forse a breve le indagini in corso. Secondo indiscrezioni, il server al quale si appoggia il sito
Untoreblog.wordpress.com avrebbe sede in America e, dicono i bene informati, a digitare le tante lamentate nefandezze sulla tastiera, sarebero tre insospettabili personaggi. Il cerchio si stringe sempre più. E, probabilmente, “in Sardegna gli
asini verranno trattati da
asini e i
delinquenti da
delinquenti. ” per usare pari-pari una frase scritta nel blog che si è guadagnato una fama