Sfrattato, senza aver ottenuto un’area comunale dove poter aprire una nuova stazione di servizio. Gli avevano fatto capire questo, ma ora quel foglio protocollato e firmato dal dirigente del Servizio Tributi e Patrimonio, Francesca Brundu, rappresenta l’ennesima scure finale che si abbatte sul suo distributore di benzina Q8: è lo sfratto ufficiale ed esecutivo, ovvero la revoca della concessione per l’occupazione di suolo pubblico in piazza Garibaldi. Alberto Faggioli è disperato: “Mi avevano promesso di aspettare – dice – che avrebbero trovato un’area dove realizzare un nuovo impianto e lasciare spazio ai lavori di completamento della piazza, solo promesse, ora sono sul lastrico, io e la mia famiglia rovinati”.
Già, alla fine il Comune di Cagliari (con la determina n° 2056 datata 21/04/2017), gli ha dato tempo trenta giorni per andare via da quella stazione di servizio dove lavorava da tanti anni: motivo? Semplice, quell’area pedonale accanto alla nuova piazza Garibaldi diventerà il fiore all’occhiello della zona, impossibile dunque lasciare quell’impianto con le pompe di benzina. Non solo, il gestore stesso dovrà bonificare l’area di servizio e restituirla all’amministrazione.
ISOLATO E DISPERATO. Da più di un anno, la sua rabbia è palese, sguardo e occhi dritti verso il vuoto. Il suo racconto farebbe venire i brividi a chiunque, soprattutto nel vedere l’esatta dinamica delle cose: la via via Bacaredda e la via Sonnino (accanto alla stazione di servizio) continuano ad essere trafficate, ma nessun automobilista entra nell’area di appena 500 metri quadri dove sono installate e ancora funzionanti alcune pompe di super Sp e Diesel. Motivo? E’ impossibile per qualsiasi veicolo, come un’auto ad esempio, uscire dopo aver rifornito, nemmeno fare retromarcia perché si rischierebbe di bloccare il traffico. Alle spalle della zona rifornimento la rete metallica che separa l’area cantiere con gli operai. Ultima mazzata, nemmeno il camion che ogni settimana effettua il trasbordo del carburante all’impianto Q8 può fermarsi, i bocchettoni sono troppo distanti e l’autobotte non può sostare in mezzo alla carreggiata di via Sonnino.
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