Dopo oltre due anni di udienze e quasi cinque dai fatti, si è chiuso oggi il procedimento penale a carico di sei giovani accusati di aver partecipato a una brutale aggressione avvenuta nella notte del 15 agosto 2020 sulla spiaggia di Plagemesu. Il caso aveva suscitato grande clamore, anche per la gravità delle ferite riportate dalla vittima, Emanuele Bachis, giovane di Vallermosa rimasto sfigurato al volto dopo essere stato colpito con calci e pugni in un presunto pestaggio di gruppo. Secondo l’accusa, Bachis sarebbe intervenuto per sedare una lite che coinvolgeva un amico, venendo però aggredito da più persone contemporaneamente. Le lesioni riportate furono gravi: fratture multiple al volto e una prognosi superiore ai 40 giorni. Le indagini portarono al rinvio a giudizio di sei giovani, all’epoca poco più che maggiorenni, residenti tra Iglesias e Carbonia. Le accuse: lesioni personali gravi, aggravate dalla partecipazione di più persone, dalla futilità dei motivi e dall’approfittare dello stato di minorata difesa della vittima. Il processo si è rivelato complesso e segnato da numerose incertezze. Tre imputati — D. C. P., — avevano scelto il rito abbreviato e oggi sono stati assolti con formula piena. Per il giudice non esistono prove sufficienti per affermare la loro responsabilità, anche a causa delle lacune nella ricostruzione dei fatti. Per gli altri tre imputati – E. M. P., L. T., è arrivata la sentenza di non luogo a procedere da parte del GUP del Tribunale dei Minori di Cagliari. Anche in questo caso, il quadro accusatorio è apparso troppo fragile per sostenere un processo ordinario, nonostante il Pubblico Ministero avesse chiesto una condanna a un anno per chi aveva scelto il rito abbreviato e il rinvio a giudizio per gli altri. Il dispositivo emesso oggi ha quindi sancito la piena assoluzione di tre imputati e il proscioglimento di altri tre, confermando le gravi lacune della ricostruzione accusatoria e le contraddizioni emerse nel corso del dibattimento. I legali difensori hanno espresso soddisfazione per l’esito, sottolineando la totale estraneità dei fatti contestati ai propri assistiti e la relativa debolezza della vicenda accusatoria. Resta ancora aperto, invece, il procedimento presso il Tribunale Ordinario nei confronti di altri imputati maggiorenni all’epoca dei fatti.












