Il salvataggio dell’ex Ipab San Giovanni Battista di Ploaghe serve solo alle clientele del centrosinistra ed è uno schiaffo ai sardi che aspettano un concorso, a tutti i medici e infermieri che stanno facendo orari disumani perché la Giunta regionale ha bloccato il turnover e la dice lunga su come si è arrivati a generare lo spaventoso deficit della sanità sarda per il quale adesso Pigliaru e compagni vogliono tartassare i sardi». Lo dicono il capogruppo, Attilio Dedoni, e il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.
«La decisione che ha preso ieri il centrosinistra – dicono ancora Dedoni e Cossa – grida vendetta: il solo concetto che ogni azienda privata che fornisce servizi alla Regione possa passare il proprio personale alla Regione è assolutamente illegale e incostituzionale. E tutto questo mentre la Giunta stessa continua a emanare direttive per bloccare il normale turnover del personale degli ospedali pubblici, mettendo a rischio la salute dei malati».
Per i Riformatori, «la Regione ha già speso 25 milioni di euro per ripianare i debiti della Fondazione San Giovanni Battista e nessuno sa dire come sono stati spesi questi denari. L’incorporazione della struttura di Ploaghe nella Asl di Sassari è un’operazione puramente clientelare e che crea ingiuste diseguaglianze tra strutture e territori: da un lato si continuano a spendere soldi pubblici e ad accumulare debiti nel sistema sanitario per salvare chi non è mai stato in grado di amministrarsi, dall’altro si rifiuta di prendere in considerazione ogni ipotesi di inserimento nella rete regionale dell’assistenza per le strutture private che hanno sempre operato in regime di convenzione, che hanno i conti in ordine, che nel tempo sono diventate delle eccellenze in ambito regionale e che permetterebbero di risolvere le gravi carenze delle strutture pubbliche».












