Parola di ministro: “Carburanti alle stelle? Una colossale truffa per famiglie e imprese”

Il titolare della Transizione ecologica, Cingolani: “Non esiste alcuna motivazione tecnica che giustifichi questi rialzi. E’ una spirale speculativa su cui guadagnano in pochi, serve un tetto massimo”. E fa appello all’Unione Europea: serve un tetto massimo ai prezzi di gas e energia, e serve che lo chiedano tutti gli Stati insieme


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Lo diciamo e lo sentiamo dire tutti i giorni, più volte al giorno, con un misto di rabbia e disperazione dovuti all’impotenza di non poter fare nulla se non aprire il portafogli e pagare. Bollette, alimentari, detersivi, tutto a costi raddoppiati in pochi giorni, stangata su stangata da gennaio a questa parte, in un’orribile escalation che sembra non volersi fermare mai. A imperversare in questi giorni è soprattutto il caro carburanti, compresi diesel e verde arrivati a cifre spaventose. Senza motivo e senza che questi rincari possano avere alcuna spiegazione. E a dirlo, questa volta, non è l’uomo della strada al bar. No, a parlare di truffa, colossale per giunta, è il ministro della Transizione ecologica Cingolani. “Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi.

La crescita non è correlata alla realtà dei fatti è una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi”. E poi: è “una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini”.

Poi, l’appello affinché l’Europa fissi un tetto anti speculazione. Sul gas “è necessario stabilire prezzo massimo oltre il quale gli operatori europei non possono andare, è fondamentale. Chiunque esporta gas non può fare i conti senza l’Europa: serve un tetto massimo per il prezzo del gas, un costo appetibile da non affossare il mercato; si può discutere intorno ad una cifra di 80 euro megawatt/ora che è già il doppio di quanto pagavamo un anno fa”, ha detto Cingolani sottolineando che se lo fa uno stato da solo è un mercato troppo piccolo; se lo fa la Ue no .”E se fisso il prezzo del gas, fisso anche il prezzo per l’energia elettrica”.

Sullo sfondo, resta il nucleare, quello di ultimissima generazione naturalmente: per ora non se ne parla, ha detto Cingolani, perché il referendum ha messo veti e piantato paletti. Ma ha aggiunto che bisogna iniziare a fare ricerca e programmare per preparare il futuro.

 


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