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Papa Francesco torna nel mirino.
Questa volta a tentare di metterlo all’angolo sulla dottrina sono 40 tra sacerdoti e studiosi laici (poi divenuti 62) che firmano il documento “Correctio filialis de haeresibus propagatis” (Correzione filiale in ragione della propagazione di eresie) in cui lo accusano di 7 eresie per quanto contenuto nel suo documento”Amoris Laetitia”.
Il fatto ricorda quello dei quattro cardinali ultraconservatori (Burke, Brandmueller, Caffarra e Meisner) che con i loro dubia sfidarono papa Francesco sul terreno della dottrina, senza ottenere risposta. Stavolta tra i firmatari della lettera spiccano nomi come quelli del capo dei Lefebvriani, Bernard Fellay, e del laico Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello Ior. La lettera, lunga 25 pagine e spedita a Bergoglio l’11 agosto, dichiara che il Papa, mediante la sua esortazione apostolica Amoris Laetitia e mediante altre parole, atti e omissioni a essa collegate «ha sostenuto 7 posizioni eretiche riguardanti la vita morale e la recezione dei sacramenti, e ha causato la diffusione di queste opinioni eretiche nella Chiesa».
In particolare colpiscono due passaggi del testo, eccoli: «I cristiani che hanno ottenuto il divorzio civile dal coniuge con il quale erano validamente sposati e hanno contratto un matrimonio civile con un’altra persona (mentre il coniuge era in vita); i quali vivono more uxorio con il loro partner civile e hanno scelto di rimanere in questo stato con piena consapevolezza della natura della loro azione e con il pieno consenso della volontà di rimanere in questo stato, non sono necessariamente nello stato di peccato mortale, possono ricevere la grazia santificante e crescere nella carità».