Potrebbe aprire il suo negozio e proporre biancheria e intimo da donna, Paolo Demontis, storico commerciante di Cagliari. Ma in via Garibaldi il cancello della sua attività è sbarrato, ormai, da due settimane. Il motivo? Il deserto legato alla zona rossa: “Scelgo di non aprire perchè non c’è nessuno per strada. Per chi apro? Per gli operai che lavorano di fronte? Le donne non stanno uscendo, e nel weekend non c’è stato movimento. Abito sopra il mio negozio, mi sono affacciato e non c’era nessuno”. Nemmeno nel weekend. Inutile, quindi, e dispendioso, tenere luci e registratore di cassa collegati alla corrente. “Non posso costringere la gente a uscire di casa per venire a comprarsi le mutante, per essere chiari. Il discorso è questo, è ovvio che c’è un danno economico”. Con la beffa, ulteriore, che potendo restare aperto non vedrà mai nemmeno un centesimo di ristoro dal Governo. Lo sa benissimo, Demontis, ma tenendo chiuso cerca e spera di limitare i danni.
“Devo prenderla così”, afferma, “prospettano addirittura due settimane di zona rossa. D’altronde ce lo meritiamo, in zona bianca ci sono stati festini che ci hanno penalizzato in maniera furiosa. Sono chiuso da due settimane”.












