Panico tra i turisti in Castello, l’ascensore si ferma a mezz’aria

Momenti di forte paura per una decina di turisti rimasti bloccati per oltre venti minuti


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Gli ascensori panoramici di Cagliari continuano a far paura e molto spesso, nel bloccarsi a mezz’aria, diventano come una trappola per gli ignari turisti. C’è chi continua a usarli non sapendo dei rischi che corre. E chi, invece entrando nella gabbia di vetro e lamiera luccicante (caldissima e irrespirabile d’estate), si affida alla buona sorte, che non sempre è generosa. Ad esempio, ieri non lo è stata e così, l’ennesimo episodio di “blocco” o “guasto tecnico” ha colpito uno dei tre ascensori panoramici; per l’esattezza quello di viale Regina Elena. Sul posto, per fortuna, sono arrivati celermente loro, gli agenti della Polizia Municipale (e non è la prima volta…) ed anche i Vigili del fuoco. Poco dopo, liberari gli utilizzatori dell’ascensore, i tecnici comunali della manutenzione hanno provveduto a far ripartire quell’elevatore “dispettoso”.  

VITTIME del momentaccio una decina di turisti con un bimbo. I turisti speravano di poter fare una visita a Cagliari in una giornata di sole dopo esser sbarcati da una bellissima nave da crociera. 

VENTI minuti circa. Questo il lasso di tempo intercorso tra l’inizio e il lieto fine della vicenda. Il resto è la cronaca che si ripete, con l’ascensore che si blocca a mezz’aria tra il sottostante viale Regina Elena a la soprastante piazzetta Mundula. Si, lo stesso ascensore dinnanzia al quale notiamo spesso un cartello: “GUASTO”. 

La comitiva di turisti, che sperava infatti di accedere dall’area di piazza Palazzo al quartiere Castello per una tappa nella Cattedrale e nei vicini monumenti, non si è persa d’amino. Ha pigiato il pusante e dato l’allarme, chiamando con il cellulare i soccorsi.

 Un fatto analogo capitò nel luglio dello scorso anno, sempre nello stesso ascensore, e più avanti nel tempo, diverse volte. Non è una bella pubblicità per Cagliari. Certo neanche un dramma. Ma gli ascensori che fanno i capricci sono oramai divenuti un elemento distintivo, in senso negativo, del Castello. Insomma, sono una specie di “fabbrica é Sant’Anna”; problema infinito… in salsa moderna. Mai del tutto risolto. 


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