È accaduto mesi fa il dramma contro un esemplare giovane di cammello: sarebbe stato rubato senza successo e poi ucciso a coltellate. Un grave atto di violenza contro gli animali, l’ennesimo, che ha scosso chi si prodiga per il benessere di ogni specie vivente. “Ricordate il carnevale sardo di Ovodda dove per “divertirsi” gli umani organizzatori utilizzavano pelli di animali squartati, pecore danzanti messe sui tetti delle auto con musica e perfino un cammello portato a spasso, il tutto con il benestare delle autorità locali mai intervenute per fermare quella vergognosa festa, aggiungerei illegale secondo il codice penale?” spiega l’attivista Enrico Rizzi.
“E’ notizia di questi minuti che un cammello, proprio in quel periodo, sarebbe stato ucciso a “coltellate”.
Una vicenda rimasta per mesi nascosta negli atti riservati alle forze dell’ordine e che solo ora viene fuori.
La dimostrazione che continua a regnare l’ignoranza, l’indifferenza, la totale arretratezza culturale, la mancanza di empatia verso chi è indifeso, tanto da massacrare un animale a coltellate”.
I cammelli di Ovodda sono diventati un’attrazione, la famiglia si è anche allargata ma manca un cammello, quello appunto brutalmente ucciso.
“A quanto pare Ovodda è fuori dall’Italia e le leggi possono essere violate senza problemi” prosegue Rizzi. “Chi per esempio a Roma, Milano o Firenze, non può portarsi un cammello (animale selvatico pericoloso per legge) in giardino, portarlo a spasso per la città tante volte, perfino davanti la caserma dei carabinieri e senza alcun tipo di intervento immediato?
Roba da medioevo. Peccato che il medioevo è finito da un pezzo”.













