Ostello a rischio chiusura, è guerra tra il Comune e la cooperativa

Futuro incerto per l’ostello della gioventù di piazza Santo Sepolcro: il Comune revoca la concessione all’Aig, ma la cooperativa che ora gestisce l’attività passa alle vie legali con un ricorso al Tar


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Una vicenda ingarbugliata quella dell’Hostel Marina di piazza Santo Sepolcro, punto di riferimento da anni per giovani turisti, ma non solo, in cerca di una sistemazione economica. Dopo mesi di stipendi non pagati ai dipendenti e altre irregolarità, il Comune ha deciso di revocare il contratto ventennale con l’Aig, associazione italiana alberghi per la gioventù, stipulato nel 2010. Ma la cooperativa Novas, a cui l’associazione ha ceduto la gestione dal primo agosto non ci sta. “Da due mesi stiamo pagando gli stipendi e versando i contributi  regolarmente – spiega il presidente della coop e direttore dell’ostello Giuseppe Buluggiu – e stiamo concordando un piano di rientro dei debiti. I soldi ci sono e stiamo lavorando, se il Comune ci venisse incontro la situazione si può regolarizzare: i dipendenti hanno bisogno di tranquillità, non di trovarsi per strada da novembre”.

Il Comune. I primi problemi risalgono al 2013, con stipendi e contributi non versati da mesi. La situazione si risolve fino al 2014, quando la crisi riesplode. Il motivo è sempre lo stesso: dipendenti senza stipendi e quattordicesime. Da qui la decisione del Comune di procedere con la risoluzione del contratto. “E’ stato inevitabile dopo mesi di mediazioni con l’Aig nazionale – spiega l’assessore alla Pianificazione strategica Barbara Cadeddu – che non pagando dieci mensilità ha violato i termini del contratto nazionale e gli accordi con l’amministrazione. Oltretutto l’associazione, il 28 maggio scorso, decide poi di sub affidare la gestione stipulando un contratto di affitto con la cooperativa Zinnibiri, poi denominata Novas, senza darne comunicazione al Comune”. Il 17 agosto scorso la determina dirigenziale che stabilisce “il termine da quale far decorrere la risoluzione del contratto per il 30 ottobre 2015, al fine di limitare, per quanto possibile, i disagi a coloro che hanno già effettuato le prenotazioni per pernottare nella struttura nel periodo estivo”. L’obiettivo è affidare la gestione dell’ostello con una nuova gara, non appena la struttura verrà liberata. Ma ora il caso diventa giudiziario, con un ricorso al Tar presentato nei giorni dalla cooperativa, che ritiene la revoca della Duaap, dichiarazione unica attività produttive, illegale. “Su quale presupposto è stata annullata? – chiede Buluggiu – Prima deve pronunciarsi un giudice, poi vedremo se dobbiamo abbandonare la struttura o no”.