Da un lato c’è un piccolo “esercito” di circa trecento lavoratori a rischio per l’eventuale soppressione di alcuni reparti del Marino, dall’altro ci sono altrettanti dipendenti che indirettamente sono in ansia: sono quelli degli appalti del presidio ospedaliero, che si sono uniti alle maestranze della Asl per manifestare tutta la preoccupazione per il loro posto di lavoro a rischio.
LE MAESTRANZE A RISCHIO. Il segretario della Fisascat Cisl Cagliari, Monica Porcedda, ha chiesto un incontro urgente con l’assessore alla Sanità, Luigi Arru per garantire il mantenimento dei livelli occupazionali di circa 110 lavoratori che operano negli appalti delle pulizie, catering, portierato, manutenzione e antincendio: “Se la politica non darà una risposta immediata e risolutiva alla vertenza – avverte la sindacalista – verranno messe in atto tutte le azioni di protesta e di tutela possibili, coinvolgendo anche i lavoratori impiegati negli appalti degli altri ospedali. Questi lavoratori sono la maggior parte monoreddito, percepiscono uno stipendio al di sotto della soglia della povertà, molte lavoratrici mantengono la famiglia perché i marito hanno perso il posto di lavoro. Non possiamo stare a guardare mentre la politica sarda non fa nulla per tutelare i posti di lavoro ma continua a far aumentare i disoccupati in Sardegna”.











