Cagliari, a poche ore dalla storica sentenza della Corte Costituzionale che riconosce il diritto alla genitorialità per la madre intenzionale nelle coppie omogenitoriali, il Comune di Cagliari ha compiuto un primo, significativo passo applicativo. Questa mattina, infatti, anche la madre intenzionale ha potuto registrare legalmente sua figlia all’anagrafe, ottenendo così il pieno riconoscimento del legame familiare. A comunicarlo è stato il sindaco Massimo Zedda, che ha sottolineato l’importanza del provvedimento: “Nella giornata di oggi, anche la mamma intenzionale ha potuto riconoscere la propria figlia nei registri dello stato civile. Abbiamo subito dato seguito alla sentenza della Corte Costituzionale”, ha dichiarato. Il primo cittadino ha ribadito come questo atto non solo rappresenti un’adesione concreta al principio sancito dalla Consulta, ma costituisca anche una tappa fondamentale nella tutela dei minori e nel rispetto dei diritti delle famiglie arcobaleno: “In questo modo viene riconosciuto de facto il diritto alla genitorialità, tutelando la bambina. Andiamo avanti nell’assicurare a tutte e tutti il pieno godimento dei diritti civili”, ha aggiunto Zedda. Il riconoscimento della madre intenzionale — colei che, pur non essendo la madre biologica, ha condiviso fin dall’inizio il progetto di genitorialità — era finora ostacolato da limiti normativi e da una giurisprudenza frammentaria. La sentenza della Corte Costituzionale ha segnato un punto di svolta, affermando la necessità di garantire continuità affettiva e tutela giuridica ai bambini nati in famiglie omogenitoriali. A Cagliari, l’amministrazione comunale si è mostrata pronta a recepire la decisione, aprendo la strada a nuove registrazioni che assicurino pari dignità a tutte le forme di famiglia.










