LHa colpito l’episodio avvenuto oggi ad Olbia quando un 57enne è stato fermato con il taser dai carabinieri ed è deceduto in ambulanza. Stando a quanto riferito dalle forze dell’ordine, l’uomo si è mostrato particolarmente aggressivo, scagliandosi contro di loro.
Sulla vicenda è intervenuta duramente la Garante dei detenuti in Sardegna Irene Testa con un post social: “Ancora una morte con il taser. Non è la prima volta che accade. Prima di lui pochi mesi fa un ragazzo di 30 anni. Uso di scariche elettriche per contenere il disagio, provocando effetti fisici e psichici devastanti. A volte la morte. Si può ancora consentire l’uso di strumenti di tortura legalizzata?”, afferma Testa.
“Il taser è uno strumento pericoloso e andrebbe vietato”, spiega Testa, “per l’alto rischio di arresto cardiaco, convulsioni, perdita del controllo muscolare, dolori atroci. Non possiamo utilizzare le scariche elettriche per sedare chi ha un disagio psichiatrico”.
E propone delle soluzioni: “Ad esempio so che in alcuni paesi europei le forze dell’ordine sono dotate di defibrillatori per poter prontamente intervenire. “
Non ci sta il parlamentare leghista Dario Giagioni, che definisce le parole della Garante “vergognose”.
“È inaccettabile etichettare il taser come strumento di tortura”, afferma Giagioni. “Le forze dell’ordine lo impiegano solo quando necessario, per proteggere vite e prevenire reati. L’uso responsabile del taser è stato utile in molte situazioni per immobilizzare persone in stato di alterazione che rischiavano di essere pericolose per la comunità, non va demonizzato ma contestualizzato!”
“Riguardo all’episodio di Olbia, anche qui è essenziale valutare i fatti nel loro complesso: un carabiniere è stato ferito e civili sono stati aggrediti”, spiega il parlamentare. “L’obiettivo è garantire la sicurezza pubblica, e dinnanzi a delle aggressioni purtroppo non si possono usare le belle parole radical chic che vengono poi propinate con il solo condannabile intento di strumentalizzare l’episodio contro la legalità”.
“Prima di esprimere giudizi pubblici, invito a attendere gli esiti delle indagini e le cause del decesso. Sono assolutamente certo che i carabinieri abbiano agito nel pieno rispetto della legge per tutelare sicurezza e legalità. Esprimo loro la mia totale vicinanza e solidarietà augurando a chi è stato vittima del ferimento una pronta e totale guarigione.”
E conclude: “Chi indossa una divisa si trova troppo spesso sotto accusa per aver svolto il proprio dovere, chi indossa una divisa rischia la sua vita per il prossimo, sarebbe assolutamente ridicolo pensare di privarli di uno strumento che non ha lo scopo di uccidere ma solo di immobilizzare chi delinque”.













