Amato, odiato, temuto, discusso. Adorato dagli amici e contestato dai nemici. Esaltato o affossato, venerato o vilipeso. Protagonista indiscusso della politica regionale sarda, di sicuro Giorgio Oppi non suscitava indifferenza. Ingombrante e senza peli sulla lingua, diretto e poco diplomatico, dominus incontrastato della sanità e conoscitore come nessuno dei meccanismi della politica, del consiglio regionale aveva fatto la sua casa, in pratica senza interruzioni a parte le parentesi parlamentari.
Arrivato giovanissimo da Iglesias, si era ben presto guadagnato a Cagliari una postazione solida nel mondo della politica. Chi lo amava, soprattutto i tantissimi che aveva “sistemato” perché così vanno le cose, diceva che grazie a lui la politica sarda e in particolare la sanità aveva vissuto tempi d’oro mai più replicati. Chi lo odiava, soprattutto chi non gradiva il suo essere perennemente presente nelle questioni politiche che contavano, sosteneva che il suo ruolo di filtro e controllore di ogni cosa non era accettabile, fino a ipotizzare metodi di controllo che venivano applicati persino prescindendo dai colori politici delle giunte che si sono susseguite.
Leggendari anche i suoi ritorni nel fine settimana nella sua città, con un continuo viavai di gente e generosi regali per quelli che prediligeva. Un po’ Mastella e un po’ Craxi, un po’ Berlusconi e un po’ Casini, democristiano fin nelle viscere, aveva avuto il merito di far sopravvivere a se stesso l’Udc, che nell’isola ha conosciuto tempi d’oro con percentuali di consenso a due cifre, cosa mai accaduta in nessun altra regione.
E anche nel giorno della morte la sua presenza è più viva che mai, e non poteva che essere così. Valanghe di messaggi di cordoglio dal mondo della politica, e fin è il solito rito celebrativo, e centinaia di post e foto sui social, dove ognuno ha voluto dire la sua, testimoniare che lo conosceva. Per affetto reale, dicono alcuni, per ingraziarsi quel che si può anche dopo, sostengono altri.
La camera ardente non poteva che essere allestita in consiglio regionale, con un pellegrinaggio ininterrotto che continuerà fino a mezzanotte e riprenderà domani dalle 8 alle 16 quando verranno celebrati i funerali.
Di sicuro, la scomparsa di Oppi avrà un peso sulla politica sarda, sui suoi meccanismi, persino sul rimpasto mai realizzato nella giunta regionale, che era stato proprio lui a chiedere, rivendicando più peso per il suo partito. E che chissà in quale dimenticatoio finirà, sempre che lui lo permetta.












