Nuraminis, una via fittizia, non esistente, ma che potrà accogliere anagraficamente chi casa non ha: si chiamerà Via della Luna.
Approvata dalla giunta guidata dal sindaco Stefano Anni, permetterà ai senza fissa dimora, alle persone senza tetto o di altre particolari posizioni anagrafiche la possibilità dell’iscrizione all’anagrafe, una mano tesa verso i più fragili non solo di Nuraminis, che attualmente non registra alcun caso, bensì anche di altri territori.
La Via della Luna, simbolica, che sarà numerata come tutte le strade normali, reali: ma questa non esiste nella realtà se non nel cuore del Comune accogliente e generoso che offre, tanto, dal punto di vista umano che calpesta la burocrazia, a volte in contraddizione con esigenze e necessità basilari, indispensabili per vivere con almeno un pò di dignità.
Firmata il 30 gennaio, la delibera approvata su proposta di Monica Frau, responsabile Area 1 Amministrativo Sociale, premette che “alcune categorie di cittadini non hanno un legame preferenziale con alcun luogo determinato nel quale riconoscersi in maniera abituale e vengono meglio definite dalla legge persone senza fissa dimora che, per loro natura, sono privi dell’elemento tipico dell’accertamento della residenza e dell’abitualità della presenza come sancito e disciplinato dall’art. 43, comma 2 del Codice Civile. Le “persone senza fissa dimora”, sono una categoria nella quale rientrano, senza distinzione, coloro che non hanno il requisito della residenza, cioè della dimora abituale, in nessun Comune, ma sono stabilmente dimoranti nel territorio italiano, ed hanno ugualmente diritto soggettivo all’iscrizione anagrafica”. Ecco allora che nasce Via della Luna, “per consentire l’iscrizione anagrafica di persone senza fissa dimora, di persone senza tetto o di altre particolari posizioni anagrafiche”.