Raccontano parte della vita degli abitanti che hanno dimorato millenni fa, storie e abitudini che anche attraverso gli oggetti ritrovati sotto terra possono essere ricostruite con particolari preziosi.
Giovedì scorso è stato inaugurato lo spazio per ospitare i cimeli rinvenuti.
“Le tombe rinvenute in località Aravoras nel 2000, nel corso di lavori agricoli, costituiscono una particolare testimonianza del costume funerario degli antichi abitanti di questa regione della Sardegna. I materiali dei corredi raccontano di contatti, scambi e circolazione di merci e persone, che attraversavano questa zona interna dell’isola lungo uno dei principali assi viari nell’antichità” ha spiegato la Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio di Cagliari.
“Il recupero e la valorizzazione del contesto di Aravoras sono stati fortemente voluti dalla comunità locale e dall’amministrazione comunale, che hanno richiesto che i materiali archeologici tornassero nel loro territorio e con grande perseveranza hanno avviato un progetto di valorizzazione e fruizione, di cui l’inaugurazione di ieri è una prima importante tappa.
È stato un piacere per noi sostenere questa iniziativa con lo studio dei materiali archeologici e dei resti antropologici, il restauro dei reperti e la definizione del progetto scientifico, nella consapevolezza che una comunità che si riappropria del proprio passato non può che rafforzare e sostenere l’azione di tutela dei beni culturali nel territorio”.
Tutte le informazioni saranno disponibili anche da un qrcode, “ovviamente però vi consigliamo di andare a vedere l’esposizione e visitare il territorio di Nurallao e del Sarcidano”.













